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“Si prevedono 30mila morti con la nuova ondata Covid a causa dei non vaccinati sopra i 50 anni”: l’allarme del sottosegretario alla Salute Sileri

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Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, negli ultimi interventi televisivi ha espresso la grande preoccupazione in vista di una possibile nuova ondata Covid, segnalando una vera criticità: l’alto numero di non vaccinati nelle face di età sopra i 50 anni.

Il sottosegretario alla Salute partecipando alle trasmissioni Agorà EstateTimeLine ha ribadito la preoccupazione condivisa tra l’altro dall’Oms, che prevede circa 236mila vittime entro il 1 dicembre in tutta l’Europa, uno scenario che coinvolgerà anche il nostro Paese. La nuova ondata Covid prevista per i mesi autunnali è scontata per Pierpaolo Sileri come ha precisato: “Nei prossimi mesi la morte di altre migliaia di persone, forse anche 30.000, considerando i non vaccinati sopra i 50 anni […]. Per la vaccinazione c’è stato un rallentamento che è anche comprensibile durante le vacanze, ma ora è l’ultima chiamata”.

Si prevedono 30mila morti con la nuova ondata Covid Sileri

Il sottosegretario alla Salute Sileri su obbligo vaccinale e nuova ondata Covid

Analizzando criticamente il quadro del nostro Paese Sileri ha previsto le misure da adottare immediatamente: “Bisogna vaccinare per proteggere la popolazione, possiamo anche mettere l’obbligo in Italia per fasce d’età ma è una decisione che dovrà essere presa a livello continentale. Puoi anche avere l’obbligo in Italia superando l’80% di vaccinati, cosa che sono convinto riusciremo a fare, ma non è quello il solo risultato se poi hai un Paese vicino nel quale il virus continua a girare e dove arriva una nuova variante”.

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Nei suoi interventi televisivi non sono mancati i pareri sul Green pass ritenuto un mezzo per proteggere e mettere in sicurezza la popolazione, anche se il sottosegretario considera necessaria una sua estensione per promuovere sempre più vaccinazioni. Pierpaolo Sileri si è poi detto favorevole alla proposta dell’assessore alla Salute della regione Lazio, Alessio D’Amato, che ha richiesto di far pagare le cure in terapia intensiva ai no-vax considerandola una provocazione sorretta da delle motivazioni giuste. Ma la sanità pubblica italiana secondo il sottosegretario alla Salute sta vivendo  un grave gap “accumulando prestazioni sanitarie da fare per altre patologie anche benigne ma che se non curate nel tempo portano a seri danni”.

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