Ilaria Salis è tornata in tribunale a Budapest in condizioni inaspettate: per la prima volta è apparsa senza manette né catene.
Colpo di scena in tribunale: nessuna catena per Ilaria Salis, ma succede l’impensabile
L’attivista italiana di 39 anni, accusata di aver aggredito degli estremisti di destra e di appartenenza a un’associazione criminale, è arrivata al tribunale con i suoi genitori in taxi, evitando l’attenzione di giornalisti e sostenitori presenti, tra cui anche il noto Zerocalcare.
Durante l’udienza, un evento ha suscitato indignazione: il giudice Josef Szos ha rivelato pubblicamente l’indirizzo del domicilio di Ilaria. Questo gesto ha scatenato la protesta immediata di suo padre, Roberto Salis, che ha sollecitato l’intervento dell’ambasciatore italiano. L’avvocato di Ilaria ha espresso preoccupazione per la sicurezza della sua assistita, sottolineando che l’indirizzo dovrebbe essere tenuto riservato.
Il giudice Szos, prima dell’udienza, ha comunque espresso soddisfazione per il processo, evidenziando i benefici del cambio di misure restrittive per Ilaria, che ora può affrontare il processo in condizioni migliori. Dal canto suo, Ilaria ha ringraziato coloro che l’hanno supportata durante questo difficile periodo.
Testimonianza chiave e supporto familiare
Nel frattempo, una testimonianza chiave è stata quella di Zoltan Toth, che non ha riconosciuto Ilaria tra i suoi aggressori. Durante l’udienza, Toth ha dettagliato un’aggressione subita, ma non ha potuto identificare i colpevoli, dato che indossavano maschere.
Dopo 15 mesi di una detenzione difficile, Ilaria è stata trasferita ai domiciliari, un cambiamento significativo che il padre ha descritto come una rinascita. Ora, con l’applicazione di una cavigliera elettronica, Ilaria può tentare di recuperare una qualche normalità, dopo un lungo periodo di isolamento.
La famiglia di Ilaria si augura che il processo possa procedere in modo equo, mantenendo la sicurezza e la dignità di tutti i coinvolti. Il caso di Ilaria Salis continua a raccogliere attenzione e supporto, evidenziando questioni delicate di diritti umani e giustizia.