Fabrizio Corona non ha risparmiato critiche durante la sua recente apparizione su Twitch tv, nel canale di Homyatol. Conosciuto per il suo stile diretto e spesso controverso, l’ex fotografo dei VIP ha lanciato dure parole contro due noti volti della televisione italiana: Lilli Gruber e Alessandro Cattelan.
Corona lancia un duro attacco a Lilli Gruber e Alessandro Cattelan
Durante la trasmissione, Corona ha espresso opinioni piuttosto forti. Riguardo a Lilli Gruber, giornalista e conduttrice di La7, ha detto:
“Lei una bella donna? Era, lo era, adesso è tutta completamente… è la maschera di sé stessa. A lei la gente come me le fa schifo, è una radical chic“.
La critica non si è fermata qui. Parlando di un libro scritto dalla Gruber, Corona ha aggiunto commenti che lo hanno fatto persino preoccupare per possibili conseguenze legali:
“Oddio mi possono querelare? Ok, sono stato un po’ volgare, ma qui siamo in un salotto tra amici e io in un contesto tra amici direi questo […]“.
L’attenzione si è poi spostata su Alessandro Cattelan, un altro conduttore che sembra non trovare grazia agli occhi di Corona. Descrivendo uno dei programmi di Cattelan, ha affermato:
“Avete visto la trasmissione di Cattelan? Sì è un programma del ca**o, che fanno condurre a questo incapace e non si capisce perché“.
Corona ha poi sottolineato come il programma avesse un costo elevato, mettendo in dubbio la capacità di Cattelan di giustificare tali investimenti:
“Guardate che è uno show che costa 500.000 Euro a puntata. Volevo capire come mai questo ragazzo continua ad essere considerato un conduttore da prima serata, gli affidano programmi da un sacco di soldi ed è uno che non è capace a fare nulla. Attacco? Dico quello che penso. Non è simpatico, non è bello, non è intelligente, non fa ridere, fa programmi brutti, fa flop su Rai2, su Rai1, fa flop su Netflix […]“.
Le dichiarazioni di Corona non sono nuove nel suo stile, noto per la sua franchezza e a volte brutalità nei giudizi. Le sue parole spesso generano dibattiti e discussioni, facendo luce su quanto il mondo dello spettacolo possa essere divisivo e soggettivo.