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Milo Infante deluso dalla Rai: “Il mio lavoro non riconosciuto”

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Milo Infante, volto famosissimo della Rai, esprime il suo disappunto per non essere stato riconosciuto ufficialmente, nonostante il successo evidente del suo programma “Ore14”. Infante ha dichiarato:

“Se avessi dovuto scommetterci un centesimo quando ho iniziato, quattro anni fa, non l’avrei fatto”.

L’osservazione del presentatore rivela la sorpresa per l’inaspettato successo del suo programma, che ha visto uno share in costante aumento, superando perfino il programma che segue il suo.

Siamo il programma più inosservato nella storia della tv: mai visto un comunicato sugli ascolti record, mai stati citati in una conferenza stampa. Poi, il direttore Paolo Corsini, quando lo sento, mi dice: ‘Non ti chiamo perché non mi dai problemi’.

Infante, nonostante il riconoscimento mancato, vede una parte positiva: la considerazione del Tgr che permette al suo programma di essere sempre tra i primi a riportare le notizie. Questo, insieme all’alchimia con il pubblico e gli ospiti, contribuisce al suo successo.

“Questa tv porta voti alla destra solo se è al potere la sinistra. Se la premier è Giorgia Meloni e la tv sottolinea un problema di ordine pubblico, non credo che al governo siano contenti” ha dichiarato Infante, respingendo le accuse di favorire politicamente la destra con il suo programma.

Milo Infante deluso dalla Rai: "Il mio lavoro non riconosciuto"

Il giornalista ha anche condiviso aneddoti personali riguardanti suo padre, che lo hanno profondamente influenzato.

“Mio padre era anzitutto una brava persona. Scriveva di terrorismo, faceva grandi inchieste e, per quello che so, non ha mai scritto il falso. Da direttore dell’Alto Adige, era arrivato alla Notte, a Milano, ricominciando da capo, perché in Trentino era stato truffato da un amico che gli aveva fatto perdere i suoi risparmi.”

Le sfide non sono mancate nemmeno nella sua carriera in Rai, dove Infante ha vinto quattro cause contro l’azienda, ribadendo che la politica non c’entra con le sue azioni legali.

Il giornalismo come vocazione La curiosità giornalistica è sempre stata una parte fondamentale della vita di Infante, che continua a cercare la verità anche nei casi più complessi, come quello di Denise Pipitone.

“Qualcuno dice che sono ossessionato da quel caso, ma per me è un dovere arrivare alla verità e fare qualcosa per avere giustizia.”

Infante è anche andato a processo per una querela relativa alla sua libertà di stampa, dimostrando il suo impegno per il giornalismo serio e responsabile. La vita privata di Infante è altrettanto ricca, con un matrimonio solido con Sara Venturi, che sostiene ogni giorno.

Milo Infante deluso dalla Rai: "Il mio lavoro non riconosciuto"

Il presentatore, nonostante i successi, guarda indietro con umiltà, riconoscendo i sacrifici dei suoi genitori e la sua giovinezza non sempre esemplare.

“Non sono stato un bravo ragazzo, ma penso di essere una persona onesta.”

Infante si presenta come un uomo che, nonostante le sfide e i conflitti, rimane dedicato alla verità e alla giustizia, elementi che guidano sia la sua carriera che la sua vita personale.

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