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“Mettete a tacere Travaglio e Selvaggia Lucarelli”: nuove accuse contro Chico Forti da un detenuto di Verona

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Chico Forti, un tempo campione di surf, è al centro di gravi accuse emergenti da un carcere di Verona, dove è attualmente detenuto.

Un co-detenuto ha rivelato che Forti avrebbe cercato di coinvolgere elementi della criminalità organizzata per “mettere a tacere” il giornalista Marco Travaglio e la giornalista Selvaggia Lucarelli, oltre a una terza persona non specificata. Tali affermazioni sono state fatte da un detenuto che ha condiviso le informazioni con un dipendente dell’istituto penitenziario, il quale ha successivamente informato Travaglio stesso. Travaglio ha poi avvertito i pubblici ministeri.

Di fronte a queste gravi dichiarazioni, la Procura di Verona ha aperto un’indagine preliminare, attualmente senza specifici indagati né ipotesi di reato definite. La notizia, trapelata inizialmente tramite il Fatto Quotidiano e poi confermata dal Corriere della Sera, è stata accolta con seria considerazione dal capo della Procura, Raffaele Tito, che ha sottolineato l’importanza dell’indagine pur non rivelando dettagli aggiuntivi.

“Mettete a tacere Travaglio e Selvaggia Lucarelli”: nuove accuse contro Chico Forti da un detenuto di Verona

Le motivazioni dietro il presunto desiderio di Forti di silenziare questi giornalisti sembrano radicarsi nelle loro posizioni critiche nei confronti della sua figura e della sua storia legale. Il Fatto, noto per la sua linea editoriale spesso critica e provocatoria, aveva accolto il ritorno di Forti in Italia con un titolo controverso che lo etichettava apertamente come “assassino”.

La situazione solleva questioni significative sulla libertà di stampa, la sicurezza dei giornalisti e l’interferenza di figure criminali nelle questioni pubbliche e giudiziarie. Se le accuse dovessero trovare conferma, potrebbero avere gravi ripercussioni per Forti e sollevare ulteriori interrogativi sulla sua già complessa storia legale. D’altra parte, l’assenza di ipotesi di reato concrete e di indagati specifici mantiene un velo di incertezza sulla veridicità e sulle implicazioni delle affermazioni del detenuto.

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