Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’Olocausto, ha recentemente rilasciato dichiarazioni forti riguardo il partito Fratelli d’Italia, durante un’intervista concessa alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Segre ha espresso preoccupazione per ciò che percepisce come una mancanza di distanziamento chiaro e definitivo dal fascismo da parte del partito guidato da Giorgia Meloni, soprattutto dopo le rivelazioni di un’inchiesta di Fanpage che ha messo in luce atteggiamenti fascisti tra giovani militanti del partito.
Nel corso degli anni, alcuni leader di destra italiani hanno preso posizioni chiare contro il fascismo, spingendo le frange più estreme a lasciare i loro partiti. Tuttavia, Segre sottolinea una percezione di regressione in questo processo, particolarmente evidente con la leadership di Meloni. Secondo la senatrice, nonostante gli sforzi del partito di proiettare un’immagine moderna e accettabile, esiste una resistenza interna a rinnegare completamente il passato.
Segre ha criticato aspramente la reazione di Meloni alle richieste di rimuovere simboli come la fiamma tricolore del MSI dal logo del partito, simbolo che per molti rimane un riferimento al passato fascista. L’inchiesta di Fanpage, secondo Segre, ha sollevato la necessità di un’impegno più deciso contro il fascismo, impegno che avrebbe aiutato a isolare chi ancora si identifica con slogan e ideologie totalitarie.
La senatrice ha anche commentato la risposta iniziale di Meloni all’inchiesta, descrivendola come inadeguata. Segre ritiene che Meloni, che considera una persona molto intelligente, abbia inizialmente preferito ignorare il problema piuttosto che affrontarlo, dando l’impressione di voler mantenere nascoste certe realtà scomode piuttosto che esporle alla luce del giorno e prendere provvedimenti.