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Simone Farinelli, il 20enne morto nell’alluvione: ecco chi era e dove stava andando

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Simone Farinelli, un giovane di 20 anni, è tragicamente scomparso in un’alluvione mentre era in viaggio con il fratello maggiore, Andrea. La tragedia è avvenuta vicino alla loro città natale, Ozzano dell’Emilia, quando il veicolo in cui viaggiavano è stato travolto dalla piena del rio Caurinzano. L’incidente ha avuto luogo la sera del 19 ottobre, mentre i due fratelli rientravano a casa dopo una visita al compagno della loro madre.

Alluvione fatale per Simone Farinelli, 20 anni: ecco chi era e perché stava andando dalla madre

Il disastro si è verificato intorno alle 21:30, quando, nonostante le precauzioni, una violenta ondata d’acqua ha sorpreso i giovani, travolgendo la loro auto, una Toyota Yaris bianca. Andrea è miracolosamente riuscito a salvarsi, ma nonostante i disperati tentativi di mantenere il contatto fisico, Simone è stato strappato dalla sua presa e portato via dalle acque impetuose.

Il corpo di Simone è stato recuperato la mattina seguente, il 20 ottobre, grazie agli sforzi dei vigili del fuoco che hanno utilizzato un elicottero per perlustrare l’area. Nel frattempo, Andrea ha trascorso la notte in una palestra di Pianoro, trasformata in rifugio per gli sfollati.

Simone Farinelli

Simone era noto per la sua gioventù vivace e per il suo talento artistico, essendo un appassionato disegnatore, in particolare di manga. Aveva anche frequentato un liceo artistico e si preparava a iniziare il primo anno all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nonostante la tragedia, il ricordo di Simone rimane vivo tra coloro che lo conoscevano, come testimoniato dalle numerose foto e messaggi condivisi sul profilo Facebook di suo padre, Antonio Farinelli.

Antonio, cardiologo di professione e profondamente legato ai suoi figli, ha espresso il suo dolore e il suo amore eterno per Simone attraverso un commovente post su Facebook, descrivendo il legame indissolubile che continuerà a unirli oltre la morte. Questo evento luttuoso ha lasciato un’impronta indelebile sulla comunità di Niardo, dove Simone e il fratello hanno trascorso parte della loro infanzia, e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la preparazione alle calamità naturali nella regione.

La scomparsa di Simone non è solo una perdita personale per la sua famiglia, ma rappresenta anche un duro colpo per l’intera comunità che lo ha visto crescere e svilupparsi come individuo e come artista. Le circostanze della sua morte sollecitano una riflessione più ampia sulla vulnerabilità umana di fronte agli eventi naturali devastanti e sull’importanza di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione.

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