Piero Marrazzo si è aperto riguardo le sue esperienze personali durante un’intervista a “Domenica In” con Mara Venier, parlando della sua vita e del suo nuovo libro “Storia senza eroi”. Nel libro, Marrazzo tratta gli ultimi vent’anni della sua esistenza, un periodo segnato da scandali personali e pubblici, oltre che da grandi sfide personali.
Nel 2009, Marrazzo si è dimesso dal ruolo di presidente della Regione Lazio dopo che venne a galla che frequentava donne transessuali. “Non avevo fatto nulla di illegale, ma sentivo la responsabilità di dimettermi per non danneggiare la regione,” ha spiegato Marrazzo. Ha voluto anche chiarire che nonostante le controversie, non ha mai ricevuto accuse formali di corruzione o altre malefatte durante il suo mandato.
“Ho scritto questo libro per offrire il mio supporto a chi si trova in difficoltà e pensa di non poter superare i momenti bui,” ha detto Marrazzo, aggiungendo che ha trovato la forza di rialzarsi grazie al sostegno delle sue tre figlie. Il libro è anche un messaggio per chiunque si senta emarginato o vittima di pregiudizi, come coloro che subiscono cyberbullismo o discriminazione per il loro orientamento sessuale.
Durante l’intervista, Marrazzo ha parlato apertamente della sua esperienza con le sex workers transessuali, sottolineando che il suo comportamento era motivato da sensazioni di piacere e solitudine. “Era qualcosa che facevo per piacere personale e solitudine, e oggi posso parlarne liberamente,” ha condiviso.
Marrazzo ha ammesso che l’uso di un’auto di servizio per questi incontri era un errore, ma ha fatto notare che era accaduto solo una volta. Ha anche sollevato interrogativi su perché avesse una scorta in quel periodo, lasciando intendere che ci fossero circostanze complesse dietro le quinte.
Mara Venier, prendendo il ruolo di cronista, ha cercato di approfondire ulteriormente, chiedendogli se qualcuno sapeva dei suoi spostamenti. Marrazzo ha risposto sorridendo, apprezzando la curiosità della presentatrice.
Alla domanda su se avesse superato il trauma, Marrazzo ha affermato di essersi finalmente liberato dopo aver completato il libro, citando l’importanza delle figure femminili nella sua vita, tra cui la sua editrice, la psicanalista e le sue tre figlie, che hanno anche contribuito con dei testi al libro.
L’intervista ha offerto a Marrazzo un’opportunità per riflettere su questi eventi e per comunicare un messaggio di resilienza e speranza, enfatizzando come sia possibile recuperare da momenti di grave difficoltà personale.