Le dichiarazioni di Bruno Vespa durante la trasmissione Cinque Minuti hanno scatenato una bufera mediatica e politica.
Il giornalista, noto per il suo stile diretto e senza filtri, ha pronunciato parole destinate a far discutere, soprattutto in merito al caso Almasri, il comandante libico arrestato per crimini contro l’umanità e poi rimpatriato su un volo di Stato.
L’uscita di Vespa è stata perentoria e senza giri di parole:
“Quello che i signori dietro la lucetta rossa non sanno, ma che i parlamentari di tutti i partiti sanno, perché avvertiti, è che in ogni Stato si fanno cose sporchissime – anche trattando con i torturatori – per la sicurezza nazionale”.
Una frase che non è passata inosservata e che ha innescato una valanga di reazioni, sia da parte dell’opinione pubblica che del mondo politico.
Un video virale che fa tremare la politica
In un’epoca in cui ogni dichiarazione forte diventa immediatamente virale sui social, anche questa volta la clip di Vespa ha fatto il giro del web in pochissime ore. Twitter, Facebook e Instagram sono stati inondati di commenti tra chi difende il giornalista e chi lo accusa di essere ormai il portavoce del governo.
Tra le prime reazioni ufficiali spicca quella di Sandro Ruotolo, responsabile dell’informazione nella segreteria del Partito Democratico, che non ha risparmiato le critiche: “Ieri sera Bruno Vespa nei suoi 5 minuti ha superato se stesso. Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”. Un’accusa pesante, che evidenzia quanto le parole del giornalista siano state percepite come una difesa esplicita delle scelte governative.
Anche il Movimento 5 Stelle ha attaccato duramente Vespa. Gli esponenti pentastellati in commissione di vigilanza Rai hanno dichiarato: “Questa non è informazione. È giustificazione. È propaganda”. Il tono del comunicato è stato durissimo, accusando Vespa di essere ormai un difensore d’ufficio dell’esecutivo.
Informazione o propaganda? Il dibattito si infiamma
Al centro della polemica c’è la questione, mai risolta, del ruolo del giornalismo televisivo in Italia, soprattutto quello della Rai. L’Usigrai, il sindacato che rappresenta i giornalisti del servizio pubblico, ha attaccato duramente Vespa, parlando di “arringa più che approfondimento giornalistico”.
Secondo il sindacato, l’informazione pubblica dovrebbe garantire neutralità e completezza, evitando di trasformarsi in una cassa di risonanza per il governo di turno. In un comunicato ufficiale, l’Usigrai ha sottolineato:
“Le chiose di Vespa non spiegano cosa sia accaduto, ma alimentano solo speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico e alla Rai”.
L’accusa è chiara: il giornalismo d’inchiesta è un conto, la propaganda è un altro. E molti ritengono che Vespa, con il suo intervento, abbia oltrepassato il confine.
Cosa c’è dietro le parole di Vespa?
Al netto delle polemiche, il discorso di Bruno Vespa apre una riflessione più ampia. La sicurezza nazionale è un tema che raramente viene affrontato con trasparenza nei talk show e nei telegiornali. L’idea che tutti gli Stati, nessuno escluso, debbano compiere “azioni sporchissime” per garantire la propria stabilità è un concetto che fa discutere.
Ma il punto su cui si concentra la critica è il tono e il contesto in cui queste parole sono state pronunciate. Invece di limitarsi a raccontare i fatti, Vespa sembra aver giustificato un certo tipo di pratiche, normalizzando comportamenti che, secondo molti, dovrebbero essere invece denunciati e condannati.
Un caso destinato a non spegnersi presto
Quello che è certo è che il caso Vespa non si chiuderà nel giro di pochi giorni. Il giornalista non è nuovo a dichiarazioni forti, e in passato ha già affrontato critiche simili. Ma questa volta il dibattito è particolarmente acceso, perché tocca un nervo scoperto della politica italiana e del rapporto tra informazione e potere.
La domanda che ora tutti si pongono è: Vespa risponderà alle critiche? Oppure lascerà che il clamore si spenga da solo, come spesso accade in questi casi?
@betta.piccolotti Perché #GiorgiaMeloni si è tanto impegnata a trasformare la #Rai in #TeleMeloni? Per momenti come questo. #brunovespa #5minuti