Diventare genitori è un’esperienza straordinaria, ma per Sarah ha rappresentato anche un momento di grande sofferenza. Non solo ha dovuto affrontare le difficoltà della maternità, ma ha anche subito il tradimento emotivo dell’uomo che avrebbe dovuto sostenerla. In una lettera toccante, ha condiviso il dolore per essere stata abbandonata proprio quando aveva più bisogno di aiuto. Ora si chiede come affrontare questa crisi che sta mettendo a dura prova il suo matrimonio.
Sarah non aveva mai desiderato particolarmente avere figli, ma suo marito, James, l’aveva convinta che sarebbe stato un padre presente e coinvolto. Dopo cinque anni di tentativi falliti, lei si era ormai rassegnata, anche perché non era entusiasta all’idea di mettere in pausa la propria vita e carriera per crescere un bambino. Tuttavia, la determinazione di James e la sua promessa di condividere ogni responsabilità la spinsero a insistere. Quando finalmente riuscirono ad avere un figlio, però, la nascita del piccolo si rivelò una prova durissima per il loro matrimonio.
Dopo il parto, nonostante la stanchezza, Sarah era sopraffatta dalla gioia e affrontava con determinazione le notti insonni e le difficoltà quotidiane. Ma James non mantenne la parola data. Iniziò a mostrarsi sempre più distante, trovando scuse per non occuparsi del bambino. Poi, una notte, sopraffatto dalla fatica e dalle responsabilità, prese una decisione inaspettata: andò a stare da un amico per alcune settimane, lasciandola completamente sola.
Quel gesto fece scattare qualcosa in Sarah. Nonostante la fatica e la solitudine, capì di essere più forte di quanto avesse mai immaginato e che non aveva bisogno di James per farcela. Quando, dopo tre settimane, lui tornò a casa, lei lo accolse con sorprendente calma. Ma questa volta, con fermezza, gli fece capire che non avrebbe più accettato di portare tutto il peso della famiglia sulle proprie spalle.
La sua decisione di allontanarsi per un po’ da James suscitò critiche da parte di parenti e amici, ma lei sentiva di aver fatto la scelta giusta. Ora si rivolge ai lettori con una domanda: “Ho fatto bene a prendere questa decisione o dovrei concedere a mio marito una seconda possibilità?”