Lo stato di emergenza è stato ufficialmente prolungato, dopo che nelle scorse settimane era già stata preventivata tale possibilità. Cosa significa tutto ciò? Andiamo con ordine.
Sul finire di gennaio, con la pandemia ancora in là dal diffondersi, era stato varato lo stato di emergenza, valido fino al 31 luglio. Ciò avrebbe permesso al governo di reagire in maniera più rapida, in vista di una epidemia dagli effetti decisamente sconosciuti.
Già durante le prime settimane della quarantena, a marzo, in rete molti avevano confuso la quarantena con lo stato di emergenza, credendo coincidessero, e temendo di dover rimanere chiusi in casa proprio fino alla scadenza del 31 luglio: oggi, dopo una estate di vacanze e anche, purtroppo, di assembramenti (le foto delle discoteche sono note a chiunque) è chiaro a tutti come lo stato di emergenza non coincida con la tanto temuta quarantena.
Nonostante ciò, il prolungamento dello stato di emergenza in Italia non ha lasciato indifferenti complottisti di vario genere, che cercano di agire in maniera piuttosto bislacca, postando in rete delle dichiarazioni con cui negano la propria autorizzazione a tale prolungamento. La polemica con i negazionisti non accenna quindi a fermarsi.
Stato di emergenza – A cosa serve?
Lo stato di emergenza per la protezione civile è parte del suo Codice, e la legittimità dello stato è stata vagliata dalla Corte Costituzionale, come ha ricordato in un intervento a Montecitorio il premier Giuseppe Conte. Il prolungamento è infatti dovuto passare per i voti di Senato e Camera, e durante la conferma nella sala di quest’ultima, il premier è intervenuto, con parole chiare ma al tempo stesso molto dure.
Dure perché il prolungamento dello stato di emergenza non coincide con alcuna quarantena, e dire ai cittadini che sta tornando il lockdown non è altro che una menzogna utile a esacerbare gli animi, favorendo l’una o l’altra parte politica. Il premier ha quindi invitato a non creare confusione nei cittadini.
Parlando dello stato di emergenza ha inoltre ricordato la sua utilità, cioè quella di attivare poteri particolari in situazioni dove sia necessario agire con la massima velocità. L’emergenza infatti è tutt’altro che finita, e l’autunno potrebbe portare con sé una nuova ondata epidemica: non è quindi da escludere che il prolungamento, per ora previsto fino al 15 ottobre, cioè due mesi e mezzo dal 31 luglio, arrivi anche oltre, con nuove proroghe per affrontare la stagione invernale.
Lo stato di emergenza fino a quando durerà? Nei prossimi mesi avremo sicuramente più dati per comprendere se il 15 ottobre basterà.
Tornerà la quarantena?
Mentre Giorgia Meloni parla di deriva liberticida, annunciando di non voler dar tregua al governo, molti cittadini temono in un ritorno del lockdown, o quarantena, che dir si voglia. Potrebbe veramente succedere di nuovo di ritrovarci chiusi in casa per settimane, se non mesi?
L’autunno, secondo molti esperti, potrebbe portare una nuova ondata, favorita dal tornare a vivere e condividere spazi chiusi, in contrasto alla bella stagione che permette una vita con più tempo all’aria aperta. Per ora parlare di nuovo lockdown appare piuttosto prematuro, visto anche che non si è impreparati come successo a marzo.
Se è vero che lo stato di emergenza consente di agire piuttosto in fretta, utilizzando strumenti come la quarantena, è anche vero che per ora non sembra esserci da parte di nessuno tale intenzione, viste anche le conseguenze economiche che abbiamo potuto notare in primavera (e che ancora sono lungi dal mostrarsi in tutta la loro critica efficacia).
Per cui per ora ciò che resta da fare a noi è di rispettare il più possibile le regole, e di farle rispettare, per scongiurare una nuova fase di questa epidemia.