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“Si ho mentito, ecco gli sfizi che mi sono tolta”: Malika butta giù la maschera e rivela cosa ha comprato con i soldi della raccolta fondi

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Tutti ricordano la storia di Malika Chalhy, la giovane residente a Castelfiorentino costretta a scappare di casa per le accuse e minacce della famiglia.

Erano i primi giorni dell’anno quando tutte le agenzie battevano la notizia riguardante Malika Chalhy, una ragazza di 22 anni costretta a lasciare la famiglia per le sue dichiarazioni. Cosa era successo? Che la famiglia di Malika aveva ripudiato la giovane perché lesbica.

” Non mi portare a casa quella p*****a perché le taglio la gola, sei la rovina della nostra famiglia”, erano le parole che i genitori di Malika rivolgevano alla figlia. Immediato l’intervento degli assistenti sociali e altrettanto veloce la gara della solidarietà. In quelle drammatiche ore, infatti, era stata attivata una raccolta fondi per aiutare la ragazza costretta a fuggire di casa.

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Malika Chalhy

La Mercedes di Malika Chalhy

Come spesso avviene quando fatti come questi salgono alla ribalta della cronaca, anche quello di Malika Chalhy aveva mobilitato l’opinione pubblica. La giovane era diventata in breve tempo la paladina della libertà e l’aiuto era partito spontaneo. Qualche giorno fa un video ha ripreso Malika alla guida di una Mercedes  nuova e tutto l’affetto che la giovane si era conquistata si è trasformato in odio.

“Aiuterò chi ha bisogno”, aveva detto la ragazza durante un intervista dopo aver saputo delle somme che la raccolta fondi aveva raggiunto. Oltre 150 mila euro che, a quanto pare, Malika e la compagna hanno utilizzato in altro modo.

“La prima raccolta ha fatto 140.000 euro. Quanti ne darò in beneficenza? Visto che si parla della mia vita, spiego io. Io prima dell’accaduto prendevo 700 euro per il mio lavoro in fabbrica, ero in cassa integrazione da gennaio e aiutavo miei con un finanziamento. Prima ne prendevo di più, ma pochi. Adesso ho avuto delle spese per la macchina, per il dentista… del resto non è che ho i genitori pronti alle spalle. Ho preso la casa in affitto a Milano, abbiamo dato un anno di affitto più duemila euro di caparra. Poi ho pagato dentista, avvocato, ho comprato dei vestiti. Non avevo niente, era rimasto tutto a casa dei miei“.

Inizialmente la ragazza aveva negato l’acquisto della Mercedes, poi ha ammesso scrivendo però sui social quanto segue. “I vostri aiuti sono stati la mia salvezza, mi avete dato la forza e i mezzi per riprendere in mano la mia vita”, riportava Malika. Che non ci sta a passare per una persona che ha ingannato quanti le sono stati vicino in questi mesi molto difficili.

Il tentativo di smorzare i toni

“Non avendo l’auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore, e ne ho presa una, dando in permuta la mia che ormai camminava a fatica, prendendone una di seconda mano”.

Ma ormai il tam tam mediatico era partito, e dall’amore si è passati in un battibaleno ad una sorta di rancore verso di lei.

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Malika cerca di smorzare i toni, e ammette: ““Qualche giorno fa ho detto che la Mercedes era dei genitori della mia fidanzata. Sì ho detto una bugia. Mi scuso. Mi è stato chiesto che ero sotto pressione. Io ho vissuto di tutto in questi mesi, sono stata buttata fuori di casa, ho i beni sequestrati, hai idea?

Per me è un modo sbagliato di fare giornalismo questo. Senti io ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio, mi sono comprata una bella macchina, potevo comprarmi un’utilitaria e non l’ho fatto. Quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita”.

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