È uno dei quattro moschettieri della staffetta italiana Fausto Desalu, il giovane sprinter di origine nigeriana che ha entusiasmato l’Italia.
Eseosa Fostine Desalu, detto Fausto, ha corso la terza frazione della staffetta olimpica consegnando il testimone nelle mani di Filippo Tortu, per poi correre entusiasta a telefonare alla mamma! Proprio così, e lei, Veronica, ha stupito tutti con la semplicità e la forza di una donna che ha dovuto affrontare una vita di sacrifici e di duro lavoro. “Ho raccolto anche i pomodori per far correre Fausto”, dice Veronica Desalu nella bella intervista al Corriere della Sera.
I sacrifici e i valori di mamma Desalu
Dignità, senso del dovere, garbo, questi i valori che la signora Veronica ha insegnato al figlio. E quei valori Fausto Desalu li ha fatti suoi stringendoli tra le mani mentre correva verso il gradino più alto dell’oro olimpico. “A mia mamma posso solo dire grazie perché mi ha insegnato i valori della vita”, ha detto Desalu ai microfoni della Rai pochi istanti dopo il successo. E in questa dedica è raccolta la storia di questa famiglia che è giunta in Italia dalla Nigeria.
Il padre di Fausto se ne è andato poco dopo, lasciando mamma Veronica a crescere con tanti sacrifici due figli. “Adesso finalmente posso sdebitarmi con mia madre, dice Fausto Desalu con gli occhi ancora lucidi per l’emozione, lei mi ha insegnato il valore del sacrificio e del lavoro duro. Posso solo dirle grazie”, dichiara lo sprinter azzurro.
E di sacrifici mamma Veronica continua a farne. La sera della vittoria nella staffetta non ha potuto essere presente in collegamento su Rai Due. Oggi lavora in una casa di riposo e fa la badante ad una persona anziana. “Sono venuta in Italia al seguito di mio marito, che cercava una vita migliore per tutti noi”, ha raccontato Veronica nell’intervista al Corriere della Sera. “Scusate se non vengo in tv a festeggiare la medaglia d’oro di mio figlio, ma lavoro come badante e stasera devo lavorare”, ha risposto con una semplicità disarmante.
Quella che Fausto ha imparato e fatto sua, insieme alla promessa a mamma Veronica: “un giorno diventerò qualcuno”.