Le parole di Barbara Palombelli pronunciate a Forum, nel corso di una causa, che hanno fatto da corollario ad un discorso più ampio sul femminicidio hanno fatto esplodere una vera e propria bufera mediatica, con la conduttrice finita al centro di una cocente polemica. Una pioggia di critiche si è abbattuta nei confronti della Palombelli che è stata subito costretta a rettificare la sua posizione, correggendo il tiro delle sue parole: infatti è intervenuta a Stasera Italia per spiegare meglio il suo pensiero, e per ribadire di essere stata fraintesa.
La giornalista ha voluto rimarcare che il femminicidio non è giustificabile in alcun modo: “Voglio essere chiara, non intendevo dire quello che è stato compreso. Qualcuno ha pensato che fossi quella persona lì, ma non sono quella persona lì, anche questo deve essere chiaro”. Molti nomi della politica, dello spettacolo e del giornalismo sono intervenuti per far sentire la loro voce su tale argomento, rendono ancora più concitate le polemiche divampate dopo l’affermazione fatta da Barbara Palombelli.
Barbara Palombelli passa all’attacco per difendersi annunciando che agirà per vie legali
Dopo essere stata attaccata e condannata duramente, la conduttrice è passata all’attacco annunciando di aver intenzione di rivolgersi ad un tribunale per potersi difendere. La Palombelli ha infatti comunicato in un post pubblicato sul suo profilo Facebook di voler respingere le accuse e di chiarire la sua posizione. “Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Il mio nome, accostato alla istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne. Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale. Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale”.
Nel suo post la Palombelli ha proseguito sulla sua linea difensiva svelando di essere stata screditata e fraintesa ed addirittura condannata: “Aspetto le scuse dei rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenze via web. Continuerò a porre domande perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate. La diffamazione è un reato e io credo nella giustizia”.