Mario Draghi non è uomo che ama sentire troppi no. Eppure, proprio recentemente, il Premier ha dovuto incassare un no cortese ma risoluto.
In molti si chiederanno: qualche politico ha fatto i capricci ? La maggioranza di Governo è a rischio ? Nulla di tutto questo. Mario Draghi ha dovuto incassare il rifiuto di un ristoratore di Città della Pieve , il delizioso Borgo dell’Umbria nel quale il Premier si rifugia a ogni volta che gli impegni glielo concedono. A raccontare questo curioso rifiuto è stato proprio il simpatico ristoratore, titolare della Locanda della Picca.
Il “no” al Premier Mario Draghi
Otello, questo il suo nome, ospite della trasmissione “Un giorno da pecora” su Radio Rai 1 ha raccontato nei dettagli il no detto a Draghi. “Verso fine agosto, alle quattro di pomeriggio di un sabato mi ha chiamato il cognato di Draghi dicendomi che sarebbero venuti a cena, quella sera, in otto”, racconta il simpatico Otello.
“E io ho pensato subito: e dove li metto…. Ci ho pensato tre millesimi di secondo e gli ho detto: mi dispiace, ma non posso. Non potevo proprio farci nulla, fossero stati in due un posto glielo avrei potuto trovare, ma in otto…” Il simpatico ristoratore non si dice pentito di quel no a Mario Draghi, anche se poi ammette che dopo quell’ episodio non ha più avuto nessuna richiesta dall’entourage del Premier.
“Ero al completo, non potevo fare diversamente, spiega Otello, Avrei scontentato qualcun altro” . Ci tiene il titolare della Locanda della Picca a spiegare che ogni ospite per lui ha lo stesso valore. E che se avesse accolto la prenotazione di Draghi avrebbe di conseguenza scontentato qualche altro cliente. “Quando il cognato del presidente mi ha chiamato quel sabato pomeriggio, ero già in overbooking, spiega ai microfoni di Radio Rai il ristoratore, con dei tavoli che non sapevo se sarei riuscito o meno a sistemare”.
Sentendo la sua spiegazione non possiamo che dargli ragione. E, sicuramente, la penserà così anche il Premier Draghi. Che, ricordiamolo, è atteso da Otello a braccia aperte!