Gli studenti sanno molto bene cosa significhi trascorrere notti insonni.
Alcuni credono addirittura che l’alba sia uno dei momenti migliori della giornata per studiare.
E non solo loro, molte persone (come me) migliorano la concentrazione all’alba e possono produrre molto di più in meno tempo.
È una caratteristica dell’ intelligenza più elevata, più brillante.
O almeno, questo è quello che alcuni studiosi sostengono.
Uma Satoshi Kanazawa, esperto di psicologia evolutiva presso l’Università di Economia e Scienza Politica Londra (LSE), afferma che le persone con un alto quoziente intellettivo, di solito si addormenta circa 1 ora e 44 dopo rispetto alle persone con QI normale.
Con 20.000 persone sottoposte a uno screening approfondito per comprendere la relazione tra i modelli del sonno e l’intelligenza, è stato scoperto che restare alzati fino a tardi, è sinonimo di curiosità, vitalità intellettuale e complessità cognitiva.
I risultati dei test sono stati netti e chiari:
coloro che dormono poco o vanno a dormire molto tardi, hanno ottenuto punteggi molto più alti rispetto agli altri.
La teoria di Kanazawa afferma che il preferire le ore notturne per svolgere molti dei propri compiti, è frutto di un’evoluzione millenaria.
I nostri antenati erano tipicamente diurni e più attivi durante le ore di luce, poiché la presenza del sole regolava le loro abitudini.
Al tramonto era loro consuetudine coricarsi e riprendevano le loro attività il mattino successivo.
L’elettricità e le grandi scoperte tecnologiche hanno contribuito a una preferenza evolutiva notturna in molti individui.
Ma lo staff del dottor Satoshi Kanazawa non è stato l’unico a muoversi su questo argomento.
Presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, uno studio ha dimostrato che restare svegli fino a notte fonda, favorisce lo sviluppo della creatività oltre a quanto già detto.
Sappiamo tutti che il sonno è fondamentale per il benessere del nostro corpo, ma alla luce di queste ricerche, chi ha un aspetto fresco e sano al mattino, non è detto che sia più … “sveglio”!
E voi cosa ne pensate? Concordate con questa teoria?
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