Checco Zalone è salito sul palco dell’Ariston con una buona dose di irriverente comicità, ai limiti di ciò che è comunemente consentito. L’attore pugliese ha preso un po’ in giro l’italiano medio con i suoi stereotipi, risultando particolarmente pungente a proposito di donne ”sceme” che erano solite scendere le scale di Sanremo.
Zalone, al secolo Luca Medici, ha esordito prendendo in giro coloro che si sono commossi, non resistendo alle forti emozioni regalate dal palco dell’Ariston, come Damiano dei Maneskin. ”Ho visto che piangono tutti qui!”, ha esclamato il comico pugliese prima di concentrarsi su Ornella Muti e la sua voce roca: ”Bella idea far doppiare Ornella Muti da Maria De Filippi.”.
Fin qui tutto normale, ma è nel monologo che l’artista non è riuscito a convincere tutti. In particolare, Checco Zalone ha improntato una gag musicale sulla trasnfobia, tirando in ballo persino Lapo Elkann, tra lo stupore dei presenti e del conduttore Amadeus.
Checco Zalone: risate e polemiche per la sua performance sanremese
Checco Zalone ha cercato di affrontare un tema importante ma, probabilmente, senza dosare la quantità di ironia. Ciò, spesso, può portare ad un risultato di segno opposto. ”Manca però quella scema, vi ricordate quando potevano uscire alla televisione le sceme? L’italiano ci è rimasto male.”, ha continuato l’artista pugliese, infliggendo una coltellata ironica alla parità di genere.
Contro la sua performance, è insorta Monica Romano, consigliere comunale di Milano, annunciando dei provvedimenti contro quello che ha definito ”uno scempio”. Tuttavia, ad onor del vero, va precisato che il comico non ha ricevuto solo critiche, ma c’è stato chi, come Mario Adinolfi, ha apprezzato la sua esibizione, definendolo ”l’Alberto Sordi del XXI secolo italiano”.
Tra polemiche e risate, il Festival di Sanremo continua a stupire, portandosi dietro, come ogni anno, un bel bagaglio di polemiche e critiche che fanno sì che la kermesse canora sia sempre al centro dell’attenzione. D’altra parte, anche invitare Checco Zalone fa presagire quale possa essere il tenore irriverente delle gag che, ovviamente, possono anche non essere apprezzate oppure suscitare una risata spensierata, in un momento delicato per il nostro Paese sotto diversi punti di vista.