Chiara Ferragni non è solo un’infuencer che usa i social per sponsorizzazioni, promuovere progetti professionali e condividere momenti privati, ma anche per esprimere la sua posizione su argomenti d’attualità e sociali, e tra i temi che le stanno più a ci sono i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Proprio come suo marito Fedez hanno fatto sentire la loro voce su diversi argomenti tra cui l’ostruzione che ha incontrato in parlamento il cammino del DDL Zan.
Più recentemente la Ferragni è tornata ad ergersi a paladina delle donne postando un contenuto sull’aborto nelle Marche scatenando il pandemonio nel mondo politico. La sua condanna social, forte della grande popolarità di cui gode l’influencer, l’ha eletta idealmente la principale avversaria politica di Giorgia Meloni lanciatissima nella sua corsa verso Palazzo Chigi, pur incontrando diversi avversari nel mondo dello spettacolo come testimoniato dai tanti attacchi che il leader di Fratelli d’Italia ha ricevuto recentemente.
Chiara Ferragni, la sua posizione sull’aborto scuote il mondo della politica: “Ora è il nostro tempo di agire”
L’indiscussa regina social secondo il parere di diverse voci critiche è l’avversaria più temibile per la Meloni, dopo aver condiviso un contenuto che può essere letto come un attacco nei confronti del leader di Fratelli d’Italia. Chiara Ferragni dopo aver documentato le sue vacanze a Formentera, ha deciso di parlare di una tematica più sociale che social: l’accesso all’aborto nelle Marche, portando i più informati a soffermarsi anche su quanto denunciato qualche giorno fa dal The Guardian che ha parlato di “politiche restrittive” messe in atto dal partito di Giorgia Meloni in materia di aborto, nelle Marche, diventata da tempo la roccaforte di FdI.
Il quotidiano britannico dopo aver citato quanto accaduto negli Stati Uniti, con le decisioni di Trump che hanno ostacolato l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, ha lanciato un allarme: le Marche potrebbero diventare il “laboratorio politico” della Meloni, in quanto la politica si sarebbe già mobilitata per adottare restrizioni sull’aborto (con divieto di somministrazioni della RU486 nei consultori e negli ospedali pubblici, e 71% di medici che sono obiettori di coscienza) da applicare in seguito, in caso di vittoria alle elezioni, a livello nazionale.
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Una notizia caduta nel vuoto, ma che poi lo scorso 23 agosto è stata affrontata dalla Ferragni che nelle sue storie Instagram ha condiviso un articolo di denuncia della situazione nelle Marche, a cui l’imprenditrice digitale ha correlato il commento: “Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”. La popolarità dell’influencer ha finito così per portare alla luce una realtà critica: l’accesso all’aborto, ed i partiti da furboni si sono giocati una carta vincente inserendo il tema nella campagna elettorale. La Ferragni sull’interruzione di gravidanza ha avuto più coraggio di tutti i partiti di “sinistra”, questo hanno commentato sul web.
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