La polemica che ha travolto Laura Pausini, che si è rifiutata di cantare Bella Ciao, durante una trasmissione spagnola, è stata commentata da Iva Zanicchi, la quale ha preso le parti della collega, come ha fatto anche Simone Cristicchi. Malgrado le ragioni che la cantante romagnola ha asserito, per giustificare il suo volersi sottrarre a diventare strumento di propaganda politica, cantando l’inno dei partigiani, e dopo aver più volte condannato pubblicamente il fascismo, il putiferio ha imperversato per giorni sui social, dove il nome della Pausini è finito nella bufera.
Alla difesa personale argomentata sempre su Twitter dall’artista emiliana, si sono affiancate le parole di diversi nomi noti che hanno dimostrato solidarietà nei suoi confronti, come nel caso di Iva Zanicchi. Mentre le critiche non si placavano contro Laura Pausini, accusata di aver comunque espresso la sua posizione pur non schierandosi pubblicamente, soltanto non intonando Bella Ciao, ha espresso il suo parere personale anche l’aquila di Ligonchio. In mezzo a tante critiche, discussioni e divisioni social, la Zanicchi intervenendo sulla spinosa questione ha espresso la sua solidarietà nei confronti della collega.
Iva Zanicchi a gamba tesa sulla polemica che ha travolto Laura Pausini
Raggiunta dai giornalisti di Adnkronos, la celebre cantante italiana ha così preso le parti della collega: “Pausini fascista? Ormai se non dici qualcosa di sinistra sei fascista, mi sono rotta le pa**e di questa cosa. Io sono di destra ma di certo non sono fascista e ‘Bella Ciao’ l’ho sempre cantata. Ma non si può cantare in tutti i contesti. Io sono sempre stata convinta invece che la Pausini sia di sinistra”.
Iva Zanicchi ha deciso di affrontare la questione di petto, con la sua consueta schiettezza, così senza giri di parole ha detto: “Laura Pausini ha fatto bene perché ‘Bella Ciao’, che è una bellissima canzone, non fa parte del suo repertorio. ‘Bella Ciao’ è l’inno della resistenza, io l’ho cantata tantissime volte in passato però questa canzone, che è di tutti, perché la resistenza è di tutti, è diventata di sinistra perché una parte politica se ne è appropriata e questo è sbagliato.
Se tu fai un concerto e ‘Bella Ciao’ non è nel tuo repertorio tu non la canti. Allora mi possono chiedere anche ‘Quel mazzolin di fiori’ e ‘La Montanara’. Io se fossi di sinistra non canterei ‘Bella Ciao’ durante un mio concerto. I partigiani non erano di sinistra, ‘Bella Ciao’ va restituita a tutti perché è la canzone della resistenza al nazifascismo”.