Emmanuel Macron è finito al centro di un polverone mediatico dopo la diffusione della notizia degli illeciti relativi alla sua campagna elettorale. Dopo l’indiscrezione riportata dal quotidiano francese Le Parisien anche la stampa italiana ha ripreso la notizia, per riferire che il presidente della Repubblica francese risulterebbe indagato per finanziamento illecito, nel contesto della campagna elettorale delle scorse elezioni del 2017, non per quelle di quest’anno che lo hanno visto rieletto.
La brutta tegola sula testa di Emmanuel Macron ha finito per intaccare il suo gradimento tra i francesi delusi dalla scoperta di un simile retroscena. A quanto pare i giudici incaricati dalla Procura nazionale francese hanno aperto un’indagine per accertare le condizioni dei contratti pubblici della società americana McKinsey. In particolare, facendo riferimento alle elezioni del 2017 sono emerse delle irregolarità che hanno spinto a mettere sotto accusa, per presunti casi di favoritismo e di finanziamento illegale durante la campagna elettorale.
Emmanuel Macron finisce nei guai, le accuse
Questi illeciti risalirebbero al primo mandato presidenziale di Macron, quando è uscito dal responso delle urne per le elezioni presidenziali come grande trionfatore, grazie alla schiacciante vittoria del suo partito, La Republique En Marche. In quella circostanza, Emmanuel Macron nella tornata del secondo turno ottenne un eclatante 66,10% dei voti, contro il 33,90% dei voti di Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale.
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I guai giudiziari che hanno attualmente colpito il presidente francese in carica hanno inflitto un brutto colpo alla sua immagine pubblica. Dopo la notizia che la Procura nazionale finanziaria di Parigi ha ufficialmente aperto due fascicoli per accertare i legami tra il presidente francese e la società di consulenza McKinsey sono tornati alla ribalta le ombre già affiorate la scorsa primavera, quando il premier ha riconquistato la presidenza per altri cinque anni.
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