Il post di Selvaggia Lucarelli nel quale ha espresso la sua opinione sulla morte di Andrea Papi, il runner di 26 anni aggredito ed ucciso da un orso nei boschi di Caldes, in Trentino, ha accesso le discussioni in rete. Il dibattito che ha preso piede dopo la tragedia ha spostato l’attenzione su due temi: la sconcertante aggressione di animali selvaggi e la notizia che l’orso verrà abbattuto. Questa seconda questione cozza con il progetto intrapreso dalla provincia di Trento, che si è impegnata affinché gli orsi ripopolassero i boschi attraverso un’iniziativa inaugurata nel ’96 (Life Ursus).
Selvaggia Lucarelli ha detto la sua in un post su Instagram: “Mi dispiace davvero moltissimo per la morte atroce del ragazzo ucciso da un orso mentre correva tra i boschi di Calde. Ovviamente il presidente della provincia Fugatti ha già annunciato che l’orso, una volta identificato con un’analisi genetica, sarà abbattuto e che forse non sarà l’unico.
In Trentino ci sono circa 100 orsi ed è stato proprio l’uomo a evitarne l’estinzione con un graduale e monitorato progetto di reinserimento dell’animale nella natura chiamato Life Ursus, finanziato dalla Ue (furono importati 10 orsi dalla Slovenia). Un progetto che ai tempi fu fortemente voluto anche dalla popolazione”.
Selvaggia Lucarelli con obiettività ha esaminato la tragedia: “La morte di qualcuno è un evento a cui la politica, quando si parla di animali, può rispondere con un’altra morte. Ed è una morte ingiusta perché quell’orso era in un bosco, nella natura, nel suo habitat e ha fatto quello che gli animali fanno in natura, purtroppo”.
Selvaggia Lucarelli, le sue parole accendono il dibattito social
“Ha ucciso quello che forse gli sembrava un pericolo o un’intrusione. Mi domando che diritto abbiamo noi di uccidere un animale che non si introduce in casa nostra, ma un animale che vive in un bosco nel quale noi ci avventuriamo. Mi chiedo, anche, quanto si sia fatta prevenzione, quanto si preparino locali e turisti a gestire l’eventuale incontro, quanto i percorsi siano decisi per scongiurare il più possibile i pericoli” – ha commentato la giornalista.
Selvaggia Lucarelli con il suo stile graffiante ha commentato quello che si presume sarà il destino dell’orso puntando il dito contro le responsabilità politiche: “[…] Apprendiamo che il presidente della provincia di Trento Fugatti (leghista, come ti sbagli) non è interessato al benessere degli animali. In effetti il Trentino non vive (anche) di ecoturismo, non è una delle regioni con la più grande varietà di fauna selvatica.
Puoi uccidere un orso, caro Fugatti, ma quello faceva ciò che piace ai voi leghisti: stava a casa sua. […] Aggiungo che se gli orsi cominciano a diventare aggressivi si deve pensare a un contenimento. Ma ucciderli non è l’unica soluzione e ne vanno cercate altre, senza agire sull’onda della demagogia per accontentare il popolo con i forconi”.
Selvaggia Lucarelli con la sua filippica ha dato mordente al dibattito social su un tema spinoso che divide l’opinione pubblica tra difensori degli animali ed accusatori, ma anche tra sostenitori delle responsabilità umane che hanno spostato l’attenzione sul fatto che il runner si sia messo in una situazione pericolosa consapevolmente. Oltre allo sconforto ed all’amarezza per la morte del ragazzo, l’episodio ha messo in evidenza altri aspetti critici quali: la decisione di abbattere l’orso a voler rivendicare la supremazia dell’uomo sulla Natura, il rispetto per la vita di ogni essere umano e non umano.