La serata di domenica 28 maggio ha segnato un momento significativo per la televisione italiana. Fabio Fazio, con il suo programma “Che Tempo Che Fa”, ha salutato la Rai, annunciando che dalla prossima stagione il programma sarà trasmesso su Discovery. Questa decisione ha scatenato reazioni contrastanti tra il pubblico e ha innescato un dibattito politico. Nonostante il clima di tensione, Fabio Fazio ha evitato di alimentare ulteriori polemiche.
Un ringraziamento sincero alla Rai
Pochi minuti prima della chiusura del sipario, Fazio, accompagnato dalla sua inseparabile collega Luciana Littizzetto, ha espresso la sua gratitudine verso la Rai. “Un grazie sincero alla Rai. La Rai è la televisione pubblica, è la televisione di tutti e quindi anche la mia. Non posso e non possiamo che volerle enormemente bene”, ha detto.
Record di ascolti per l’ultima puntata
“Proprio in questi giorni 40 anni fa, facevo il provino… Il grazie più grande lo voglio dire però al pubblico, che in questi 40 anni è cresciuto e anche invecchiato con me, con noi. Grazie a tutti voi che mi siete stati vicino e che sono sicuro ci starete ancora vicino. Sono stati 40 anni bellissimi”, ha continuato Fazio. L’ultima puntata, per chi non l’avesse vista, è stata caratterizzata dalla presenza di importanti ospiti in studio, tra cui Roberto Saviano, Marco Mengoni, Elodie e Anthony Hopkins. Questo cast di stelle ha contribuito a raggiungere un ultimo obiettivo: il record di ascolti. L’ultima puntata di “Che Tempo Che Fa” ha infatti vinto la serata con 2,8 milioni di telespettatori e il 15,4% di share (17% per il Tavolo), con un picco di 3,8 milioni e del 21%. Un piccola vendetta per Fabio Fazio, che potrebbe essere molto soddisfatto di questi numeri.
Un successo senza precedenti
Per capire la proporzione del successo, basta dare uno sguardo ai numeri dei diretti competitor. Su Rai Uno, il film tv “Sorelle per sempre” ha registrato 2.2 milioni di persone (13.6%). Ha fatto peggio su Canale 5 “Ma cosa ci dice il cervello” che ha intrattenuto 2.1 milioni di telespettatori (12.1%). Numeri che, a confronto, non sono affatto entusiasmanti.
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