Uno dei protagonisti dell’efferato delitto di Novi Ligure, Omar Favaro, è tornato a far parlare di sé la cronaca per via di alcune pesanti accuse che gli ha rivolto l’ex moglie. L’uomo circa 22 anni fa si è macchiato all’epoca con la fidanzata Erika De Nardo dell’atroce massacro della sua famiglia che è costato la vita alla madre ed al fratellino di lei. Erika ed Omar dopo essere stati identificati come gli autori del duplice omicidio della madre Susy e del fratellino Gianluca incominciarono a rinfacciarsi a vicenda la responsabilità del crimine per il quale finirono in un carcere minorile.
Il 14 dicembre 2001, Erika ed Omar furono condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione, ma nel marzo del 2010 Favaro venne scarcerato, grazie all’indulto ed alla buona condotta. Ma a distanza di anni il suo nome è stato associato all’accusa di violenze e di abusi: l’ex moglie ha riferito gravi episodi ai suoi danni verificatesi nel corso del lockdown da Covid.
Omar Favaro denunciato dall’ex moglie
L’ex moglie di Omar Favaro ha raccontato nel dettaglio le violenze subite e perpetrate anche nei confronti della figlia della coppia. Oltre a violenze sessuali ed aggressioni, la donna ha riferito di essere stata più volte minacciata dall’uomo e tenuta legata alle caviglie per impedirle di fuggire. La vicenda riportata sulle colonne della Repubblica, ha poi svelato che la donna si è decisa a denunciare le violenze subite solo dopo aver ottenuto la separazione. Lorenzo Repetti, legale di Omar Favaro per difendere il suo assistito ha rievocato i pregiudizi che lo hanno perseguitato dal giorno di quel drammatico 21 febbraio 2001, quando lui ed Erika si macchiarono del delitto di Novi Ligure.
“Il suo passato non c’entra ma continua a perseguitarlo e non deve essere strumentalizzato come invece chi sta cercando di fare in una vicenda che guarda caso nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l’affidamento della figlia” – questo quanto detto dal legale.
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