La morte di Francesco Nuti è stata commentata dall’amico Carlo Conti che ha ricordato con affetto l’attore toscano che negli ultimi 17 anni della sua vita ha lottato contro la depressione, l’alcolismo ed alcuni incidenti domestici che lo hanno costretto ad un’esistenza non più autonoma scandita da un lungo calvario tra ospedali e centri di riabilitazione.
Accanto al “malincomico” hanno lottato suo fratello Giovanni e la figlia che il conduttore Rai ha menzionato nella sua intervista per Fanpage: “Il mio pensiero va subito a Ginevra, sua figlia, lui continuerà a vivere nel suo cuore. E se per caso ha commesso qualche peccato nella sua vita, con questo calvario li ha abbondantemente scontati”.
Francesco Nuti dopo la rovinosa caduta domestica del 2006 si era procurato un trauma cranico finendo in coma ed in seguito al suo risveglio si ritrovò incapace di camminare e comunicare, ma i suoi amici di sempre non lo hanno mai abbandonato: Conti, Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni e Marco Masini lo hanno sempre ricordato malgrado la sua lunga assenza dalle scene.
Carlo Conti, affetto e stima per Francesco Nuti
Parlando della morte del suo amico Carlo Conti ha ricordato la festa per il suo compleanno organizzata al Mandela Forum nel 2014: “Mi ricordo quell’energia meravigliosa che portò sul palcoscenico. 8000 persone in piedi a osannarlo, abbracciarlo per il suo compleanno, fu un momento unico. Una standing ovation mossa da un misto di gioia, entusiasmo e nodo alla gola, che gli diedero la forza di alzarsi in piedi dalla sedia a rotelle mentre Ginevra cantava la canzone Sarà per te. L’immagine che ho di lui rimane questa, segnata dal sorriso nella sua ultima apparizione pubblica, perché di lì a qualche mese le sue condizioni peggiorarono ancora”.
Da amici sinceri, la comitiva di artisti toscani si è impegnata a mantenere vivo il ricordo dell’attore, come ha precisato Conti: “Con Pieraccioni, Panariello e Masini abbiamo fatto il minimo per affetto e stima professionale. Francesco Nuti ci ha fatto ridere tanto, con i Giancattivi sono stati la generazione prima della nostra. Apripista insieme a Paolo Poli, Roberto Benigni e tanti altri. Io, Leonardo e Giorgio siamo cresciuti con la loro comicità, sono sempre stati un faro, un punto di riferimento”.
Nel corso dell’intervista il conduttore ha evocato il lungo periodo di isolamento vissuto dall’attore toscano durante il quale è stato sostenuto da sua figlia, e durante il quale si è sentito incompreso dopo aver ottenuto un grande successo. Non solo la comitiva di artisti toscani ha speso parole di affetto e stima per Francesco Nuti, ma anche il sindaco di Firenze, Nardella, lo ha tributato affermando che la città non lo dimenticherà mai: “La prima cosa da fare sarebbe intitolargli una strada, a Firenze come nella sua Prato. Appena però tutta questa tristezza cederà il passo”.
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