Michela Murgia, nota scrittrice e attivista per i diritti civili, ha lasciato un segno indelebile nel mondo letterario e sociale. Dopo una lunga battaglia contro il cancro al rene di stadio IV, Murgia ci ha lasciato all’età di 51 anni il 10 agosto. Ma la sua eredità vive attraverso il suo testamento, che riflette il suo incredibile coraggio e la sua dignità, non è solo un documento legale, ma un riflesso della sua anima e del suo impegno per un mondo migliore. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere e le persone a cui ha toccato il cuore.
Il testamento della Murgia è stato scritto in collaborazione con l’avvocata bolognese Cathy La Torre, membro della sua famiglia queer. Questo documento non solo tutela i suoi beni materiali, ma esprime anche le sue ultime volontà riguardo alla sua famiglia non tradizionale. Michela ha scelto di proteggere e tutelare la sua famiglia queer attraverso il suo testamento, dimostrando la sua profonda dedizione e amore per loro.
Le ultime volontà di Michela Murgia
Tra le disposizioni del testamento, la scrittrice ha lasciato la sua casa ai suoi figli scelti e ha affidato i suoi scritti ad Alessandro Giammei, che avrà la responsabilità di pubblicare e curare i libri di Michela. Inoltre, Chiara Tagliaferri riceverà l’intero guardaroba di Murgia e avrà la libertà di distribuirlo secondo le sue scelte. Patrizia erediterà i gioielli e la bigiotteria della scrittrice ed attivista.
Oltre ai beni materiali, il testamento della Murgia riflette il suo spirito combattivo e la sua passione per la lotta per i diritti civili. Ha lavorato instancabilmente per la tutela delle famiglie non tradizionali e ha sempre sottolineato l’importanza della famiglia queer nella sua vita. Il funerale della scrittrice si è tenuto presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, seguito da una cerimonia religiosa alle 15:30. Molti hanno reso omaggio alla scrittrice, ricordando il suo contributo alla letteratura ed alla società.
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