La famiglia dei fratelli Bianchi, coinvolta nell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, è ora sotto i riflettori per un altro grave reato: sevizie su animali. Recentemente, al Tribunale di Velletri, si è tenuta la seconda udienza relativa a questo caso, con l’accusato Marco Bianchi, già condannato per l’omicidio Duarte, il quale è stato imputato insieme al padre Ruggiero, a cui si sono accodate altre due persone di Artena.
La seconda udienza presso il Tribunale di Velletri, in cui Marco Bianchi, precedentemente condannato a 24 anni per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, è imputato si è conclusa con la posticipazione della decisione e ciò potrebbe portare alla prescrizione del reato.
Nonostante l’urgenza della situazione, il tribunale ha deciso di rimandare la decisione sulle richieste di parte civile proposte da diverse associazioni animaliste, tra cui Lav, Enpa e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 3 ottobre. Gianluca Felicetti, rappresentante della Lav, ha manifestato la volontà dell’associazione di diventare parte civile nel processo contro i due membri della famiglia Bianchi. L’obiettivo è chiaro: sostenere le accuse contro chi ha perpetrato atti di violenza contro esseri indifesi.
Fratelli Bianchi, prescrizione in vista per il caso di sevizie su animali
La Procura di Velletri, nel corso delle indagini relative all’omicidio di Duarte, ha esaminato alcuni dispositivi dei fratelli Bianchi, scoprendo video risalenti al periodo tra il 2017 e il 2019. In questi filmati, venivano documentate nel dettaglio uccisioni di animali, tra cui un uccello ed una pecora: questi video, oltre a mostrare la crudele indole degli imputati, hanno rivelato diversi dettagli inquietanti su come gli animali venivano maltrattati e barbaramente uccisi.
Uno degli episodi più scioccanti riguarda una pecora, colpita con un’arma da fuoco e lasciata a soffrire agonizzante fino al momento della morte. Questi atti di violenza, che molti considererebbero aberranti, sottolineano una profonda insensibilità da parte degli imputati. Mentre il processo è in corso, cresce la preoccupazione che la prescrizione possa intervenire, permettendo ai Bianchi di sottrarsi ad ulteriori condanne.
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