Nell’ultima puntata di Dimartedì, talk show politico in onda su La7, condotto da Giovanni Floris, Donatella Di Cesare ed Alessandro Di Battista sono stati protagonisti di un’accesa discussione sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Lo scontro tra la filosofa Donatella Di Cesare e l’ex parlamentare è stato particolarmente intenso, con la Di Cesare che ha accusato Di Battista di perpetuare “un tremendo odio anti-ebraico” e “teorie del complotto anti-ebraiche”. Italo Bocchino ha mostrato di essere d’accordo con le parole della filosofa applaudendo l’intervento.
L’alterco si è intensificato quando Di Battista ha fatto riferimento ai dati di Save the Children, che riportavano oltre mille bambini uccisi in undici giorni di attacchi aerei su Gaza. Di Cesare lo ha interrotto, affermando la sua posizione precedentemente espressa sulla questione. La discussione ha preso una piega quando Di Battista ha menzionato i commenti di Lula sul genocidio, spingendo Di Cesare ad accusarlo di demonizzare Israele. Di Battista ha replicato, criticando Di Cesare per le continue interruzioni, che a suo avviso minavano la validità delle sue argomentazioni: “Se uno non può replicare evidentemente non avete importanti argomentazioni, fate una brutta figura“.
Dimartedì, Donatella Di Cesare vs Di Battista
Lo scontro si è concluso con Di Battista che ha espresso il suo stupore nei confronti della filosofa incolpandola di aver “citato un ragazzo che ha strappato una bandiera di Israele” di fronte al raid in un campo profughi di Jabalya ed alle migliaia di vittime tra la popolazione civile. “Si vergogni” – ha esclamato l’ex parlamentare verso la sua interlocutrice. Un cortocircuito totale: i due, infatti, sono sempre andati d’accordo sul conflitto russo-ucraino, condividendo pubblicamente opinioni filorusse e anti-occidentali. Di Cesare, una volta, ha anche elogiato il comunismo.
La discussione a Dimartedì è un microcosmo della questione più ampia dell’ascesa dell’antisemitismo in Europa, evidenziata da incidenti come svastiche dipinte sui muri a Milano e graffiti anti-Israele, nonché il danneggiamento di Stolpersteine a Roma, questi atti di odio sottolineano l’urgente necessità di una posizione chiara e inequivocabile contro il sentimento anti-Israele e la pericolosa diffusione dell’antisemitismo.
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