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Omicidio Giulia Cecchettin, le indagini delineano la posizione di Filippo Turetta: “Ritrovati due coltelli in auto e lo scotch comprato 48 ore prima del delitto”

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Le ricerche condotte dagli investigatori nell’ambito dell’omicidio Giulia Cecchettin hanno portato alla luce elementi cruciali: due coltelli rinvenuti nell’auto di Filippo Turetta, insieme allo scotch comprato poco prima del delitto, questi reperti sono ora al centro delle indagini, poiché potrebbero fornire risposte importanti sulle circostanze che hanno portato alla tragica fine della 22enne. L’attenzione ora si concentra sulle prossime mosse degli inquirenti e sulle possibili rivelazioni che potrebbero emergere dalle indagini. La comunità di Verona, sconvolta da questo tragico evento, attende risposte, nella speranza che giustizia venga fatta per Giulia.

Le indagini si sono soffermate sulle possibili armi del delitto: due coltelli da cucina, quello da 21 centimetri è stato lasciato per terra con la lama spezzata, il secondo invece da 12 centimetri è stato ritrovato in auto insieme a dei sacchetti neri usati per coprire il corpo prima di lasciarlo precipitare da una scarpata sotto Piancavallo. Turetta aveva poi acquistato del nastro telato argentato online, qualche giorno prima dell’omicidio di Giulia Cecchettin, di cui è accusato.

Omicidio Giulia Cecchettin: Filippo Turetta in carcere a Verona

La Procura di Venezia sta analizzando le prove per ricostruire il caso in modo da avere un quadro completo del delitto, che si è consumato la sera dell’11 novembre, avvalorando l’ipotesi della premeditazione che aggraverebbe la posizione di Turetta, arrestato lungo l’autostrada A9 e poi portato nel carcere di Halle, in attesa della detenzione nel carcere veronese di Montorio.

Filippo TurettaGli inquirenti stanno analizzando anche lo strano passaggio per la strada principale di Fossò prima dell’incontro tra i due giovani, ritenuto un possibile sopralluogo da parte del 22enne in cui poche ore si sarebbe verificata una seconda aggressione su Giulia, dopo la prima a Vigonovo. La Procura ha il compito di valutare le aggravanti, come i futili motivi o la crudeltà, che avranno un peso nel corso del processo dal momento che l’omicidio premeditato prevede come pena l’ergastolo al cospetto della Corte d’Assise, senza sconti di pena del rito abbreviato.

Il gip Benedetta Vitolo procederà con l’interrogatorio di garanzia, a cui potrebbe partecipare il pm titolare dell’inchiesta Andrea Petroni. Filippo Turetta una volta entrato in carcere affronterà dapprima dei colloqui con psichiatri e psicologi e potrebbe in seguito essere portato nella sezione ‘sex offender’ oppure in quella psichiatrica sperimentale, dove i detenuti si trovano in isolamento e guardati a vista per ragioni di sicurezza, potrebbe tentare gesti estremi, oppure potrebbe essere aggredito dagli altri detenuti

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