Le parole di Papa Francesco sulla sua morte hanno fatto il giro del mondo: il pontefice recentemente ha rilasciato un’intervista con la giornalista messicana Alazraki di N+, a cui ha confidato di aver pensato al suo funerale ammettendo che vuole semplificare il rito dei funerali papali. Ma tra le altre questioni di cui ha parlato il Papa c’è anche la conferma del suo viaggio in Belgio, mentre sono in dubbio altre due visite all’estero.
Il Santo Padre ha condiviso pensieri profondi sulla vita, la morte ed i suoi piani futuri, rivelando dettagli personali che riflettono la sua umiltà e la sua fede, come la scelta della sua tomba a Santa Maria Maggiore, condividendo poi riflessioni sulla propria età e salute. “Mi sento bene, ma la vecchiaia non si trucca” – ha affermato il pontefice che poi ha svelato: “Ho già scelto il luogo della mia tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore”.
“Ho già scelto il luogo della mia tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore” – ha dichiarato Papa Francesco, esprimendo il suo affetto per il santuario, visitato 115 volte durante il suo pontificato, in particolare prima e dopo i viaggi pastorali internazionali. Il luogo prescelto, una nicchia vicino all’entrata della Cappella Paolina, è significativo per la sua vicinanza all’icona della Salus Populi Romani, un simbolo importante per il pontefice.
Le parole di Papa Francesco
Il Papa ha anche discusso la semplificazione dei riti funebri papali, un cambiamento che riflette la sua visione umile e pratica della morte. Sebbene i dettagli del rito semplificato non siano stati divulgati, questa decisione sottolinea il desiderio del Papa di mantenere un approccio modesto anche nell’ultimo viaggio. Nonostante i suoi 87 anni, il pontefice non ha intenzione di rallentare, infatti ha confermato il suo viaggio in Belgio esprimendo la speranza per ulteriori visite pastorali in Polinesia ed Argentina: “Vedremo come vanno le cose”. Tuttavia, ha riconosciuto la necessità di adattare i suoi piani a causa dell’età, assicurando che non ha mai considerato le dimissioni nonostante i problemi di salute.
Riflettendo sul primo anniversario della morte di Benedetto XVI, Papa Francesco ha lodato il suo predecessore per il coraggio e l’umiltà dimostrati nel lasciare il pontificato, ha condiviso aneddoti personali sulla loro relazione, evidenziando la saggezza e il supporto ricevuto da Benedetto XVI. Questi ricordi mostrano non solo il rispetto del pontefice per il suo predecessore, ma anche la sua apertura al consiglio e alla guida in tempi di sfida.
“Benedetto era un uomo grande e umile che, quando si è reso conto dei suoi limiti, ha avuto il coraggio di dire basta. Lo ammiro. A volte andavo a consultarlo. E lui, con una grande saggezza, mi dava il suo parere, ma mi diceva ‘vedi tu’, lo lasciava nelle mie mani. Mi ha sempre aiutato. Molto generoso in questo. Sono andato a trovarlo – giorno dell’udienza generale quando invitò i fedeli a pregare per il suo predecessore –. Era lucido, ma non poteva più parlare e mi teneva la mano, così. È stato bello quel congedo. È stato bello. E dopo tre giorni è morto”.
Le parole del pontefice sono espressione della sua visione del suo ruolo come leader spirituale, la decisione di essere sepolto a Santa Maria Maggiore e le riflessioni sull’eredità di Benedetto XVI, evidenziano grande umiltà.
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