In campo medico, c’è una grossa novità: un trattamento tutto nuovo per l’ipercolesterolemia potrebbe salvare molte vite. Si tratta di un metodo che usa un farmaco a mRNA che, secondo uno studio italiano, riesce a tagliare i livelli del cosiddetto “colesterolo cattivo” (LDL) del 50%, con solo due dosi all’anno. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Nuovo farmaco contro il colesterolo: come funziona
Il professor Pasquale Perrone Filardi, a capo della Società Italiana di Cardiologia, ha guidato questa ricerca promettente. La terapia funziona “spegnendo” l’mRNA che controlla la proteina PCSK9, importantissima nel gestire il colesterolo nel nostro corpo.
Il meccanismo d’azione del nuovo farmaco consiste in due iniezioni sottocutanee, che intervengono direttamente sull’mRNA per inibire la funzione della proteina PCSK9. I dati raccolti e presentati il 14 dicembre durante l’84esimo Congresso Nazionale di Cardiologia rivelano che i pazienti trattati hanno evidenziato una riduzione del colesterolo LDL del 55%, un effetto che è rimasto costante per 10 mesi.
Colesterolo: in italia 50mila persone all’anno hanno un secondo infarto
La rilevanza di questi risultati è particolarmente significativa in Italia, dove annualmente 50.000 pazienti vengono ricoverati a causa di un secondo attacco cardiaco, e la mortalità entro un anno è del 20%. La terapia con il nuovo farmaco a mRNA sembra offrire un barlume di speranza per questi pazienti, con una riduzione dei livelli di colesterolo fino a 45 mg/dl in poco più di un mese.
Gianfranco Sinagra, direttore del dipartimento cardiotoracovascolare di Asugi e dell’Università di Trieste, ha osservato che due terzi dei pazienti hanno beneficiato di una diminuzione del colesterolo del 69% dopo solo 37 giorni dall’inizio del trattamento. Questo miglioramento si è mantenuto stabile per l’intero periodo di follow-up di 11 mesi, con un’eccezionale aderenza al trattamento superiore al 90%.
L’introduzione precoce di questi farmaci può determinare una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari successivi. Il professor Perrone Filardi sottolinea l’importanza di adottare immediatamente questi trattamenti per superare le tradizionali terapie a gradini, che possono ritardare il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.