In una confessione toccante a Verissimo, Costantino Vitagliano, noto per il suo passato da tronista di “Uomini e Donne”, ha aperto il suo cuore in merito alla recente diagnosi di una malattia autoimmune. L’uomo che un tempo catturava l’attenzione del pubblico televisivo, oggi è alle prese con una realtà che ha ribaltato la sua esistenza:
“Devo stare completamente a riposo, è come se avessero spento l’interruttore”.
Costantino Vitagliano e la battaglia contro la malattia senza cura
Il suo viaggio nel tunnel della malattia ha avuto inizio con un dolore sospetto che non ha lasciato scelta ai medici se non quella di indagare immediatamente. La diagnosi non è stata immediata; 25 giorni di angoscia durante i quali Costantino ha temuto il peggio, credendo di avere un cancro. Il ricordo porta con sé dolore e paura: una macchia sulla aorta ombelicale lo ha catapultato in un reparto oncologico, ricordandogli la perdita di sua madre.
Il cammino verso le risposte è stato costellato di incertezze e sofferenze, tra cui venti giorni di esami e la necessità di un stent. Costantino racconta di aver perso 12 chili in dieci giorni e di aver pensato di star morendo. La diagnosi finale di malattia autoimmune ha portato un nome alla sua condizione, ma non una soluzione. (continua dopo la foto)
Nel suo racconto, l’ex tronista condivide:
“Ho questa massa che mi fa andare la aorta in pericolo quotidianamente. Oggi sono quindi sotto pasticche dalle 8 di mattina e con l’agitazione che non sai cosa può capitare da un momento all’altro”.
Il percorso terapeutico è un viaggio nell’ignoto, un alternarsi di cortisone e momenti di profonda discesa emotiva. Non vi è una cura certa, soltanto tentativi.
La vita di Costantino oggi è segnata da una fragilità inaspettata, con il pensiero costante di una figlia, Ayla, che sa del malessere del padre ma davanti alla quale cerca di mantenere una facciata di normalità. “Cerco di essere ciò che ero ma non sempre ci riesco”, confessa.
La storia di Costantino non è soltanto una lotta personale, ma diventa un messaggio di consapevolezza sulla realtà delle malattie rare e sull’importanza della ricerca medica, che ancora oggi lascia innumerevoli persone in una situazione di incertezza e speranza.