Al Bano ha scatenato un putiferio parlando del mancato rispetto dei diritti della comunità Lgbpq+ in Qatar, commentando le leggi in vigore nell’emirato del Vicino Oriente, che ospita i Mondiali di calcio. Le dichiarazioni del cantante pugliese hanno destato clamore, come documentato dalla reazione del web che si è registrata e che ha evidenziato delle esplicite contestazione nei confronti di quanto detto dal Leone di Cellino San Marco.
Se i protagonisti che scendono in campo, così come i tifoni sugli spalti, hanno accettato di dare priorità all’evento sportivo evitando di sollevare troppe polemiche, l’opinione pubblica invece non si è astenuta dal protestare contro le leggi vigenti in Qatar, in particolare quelle che non tutelano la comunità Lgbtq+. Le questioni sociali non si possono tenere ai margini dei Mondiali in Qatar, secondo la stampa più critica dal momento che si tratta di un evento di rilevanza mondiale. Già prima dell’inizio dell’evento sportivo si sono preventivate le eventuali polemiche, analizzando il contesto culturale e sociale dell’emirato arabo.
Al Bano, le dichiarazioni del cantante sui Diritti Lgbpq+ in Qatar
Anche Al Bano si è espresso su questo tema soffermandosi sul divieto della FIFA di far indossare ai calciatori che scendono in camp la fascia “OneLove”, legata ad una forte simbologia. Le parole severe del cantante pugliese, affidate alla stampa, hanno fatto il giro della rete aprendo alle discussioni tra commenti di approvazione e contestazioni.
Leggi anche: Caso Saman, l’inquietante indiscrezione dal Pakistan, il padre rivela: “Mia figlia è viva”
Intercettato dai cronisti di Adnkronos, il cantante pugliese ha firmato un duro monito commentando: “La FIFA ha fatto bene a non permettere di indossare la fascia. Quando si va in casa di altri bisogna rispettare le regole di quella casa. Se vai in un Paese ed esistono regole ancestrali, anche se non le condividi le devi rispettare perché sei ospite a casa loro. Questo ci deve far capire quanto siamo fortunati a vivere in Italia”.
Leggi anche: In arrivo una nuova tassa, il Governo Meloni introduce l’Amazon Tax sulle consegne: cosa è e chi deve pagarla