Alberto Angela non è solo la voce narrante di Ulisse: Il piacere della scoperta, ma è anche il protagonista dei viaggi di scoperta che racconta nel suo popolare programma, che si conferma molto apprezzato dal pubblico televisivo. Come il suo famoso genitore, il divulgatore scientifico con passione e professionalità coinvolge i telespettatori nel corso delle sue narrazioni che spaziano tra storia e cultura, scienza e natura.
Dopo anni di successi grazie alla popolarità del programma di Rai 1, Alberto Angela ha svelato alcuni episodi rischiosi che ha vissuto sulla sua pelle proprio durante la realizzazione dei servizi per Ulisse: Il piacere della scoperta. Prima di tornare in tv con una nuova stagione del suo programma, il conduttore ha rilasciato una coinvolgente intervista al settimanale Gente, a cui ha svelato alcuni retroscena drammatici relativi alla sua professione e passione per la scoperta.
Alberto Angela, la rivelazione mai fatta prima
Nel raccontare una piccola disavventura che poteva trasformarsi in tragedia, il divulgatore scientifico ha ammesso: “Una volta io e l’operatore salimmo in mongolfiera, ma c’era molto vento e abbiamo dovuto fare un atterraggio di fortuna con un impatto al terreno così violento che è un miracolo se siamo ancora vivi. Lì ho temuto”. Ma Angela ha vissuto altre esperienze forti nel corso della sua vita, ed infatti in passato è stato vittima di un rapimento in Niger oltre che aver affrontato uno scampato pericolo per via di un atterraggio di fortuna sul Monte Bianco, ma ha anche rischiato la vita una volta quando si è ritrovato dentro le sabbie mobile.
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La passione per la scoperta ereditata dal padre e trasmessa anche ai suoi figli ha da sempre accompagnato la vita di Alberto Angela, come ribadito nel corso della sua intervista concessa a Gente: “Nella divulgazione siamo come i centravanti di due squadre forti ma di due epoche diverse. Lui ha un approccio più giornalistico io più scientifico. Di lui ammiro la visione più globale” – parlando poi dei suo figli (Edoardo, Alessandro e Riccardo) ha aggiunto: “Ho trasmesso loro la mia passione per la conoscenza quando erano piccoli, ma ora sono cresciuti e vanno per i fatti loro. I figli ci sono dati solo in prestito dalla vita”.
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