Il conduttore de La vita in diretta, Alberto Matano ha perso le staffe in video facendosi portavoce di una denuncia che il suo programma ha fatto dopo un caso increscioso. L’ex mezzobusto del TG1 ha così svelato ai telespettatori, che lo seguono durante la messa in onda del programma pomeridiano di Rai 1, di aver scoperto una truffa clamorosa ai danni di alcuni personaggi famosi. Durante il momento della sua trasmissione dedicato al tavolo pop, Matano ha raccontato i retroscena di una frode diffusa sul web che sfrutta l’immagine di personaggi noti del jet set per sponsorizzare prodotti facendoli diventare testimonial ignari di pubblicità di ogni tipo.
Portando ad esempio un caso che ha riguardato un inviato de La vita in diretta il conduttore ha affrontato il tema delle truffe di cui è pieno il web, e che agiscono con lo stesso meccanismo: senza il consenso di nomi popolari si appropriano della loro notorietà per sfruttarne immagine, accattivandosi il favore degli utenti. Alberto Matano con tono infervorato ha fatto sapere che un inviato della sua trasmissione è stato vittima dello stesso espediente truffaldino che dilaga in rete: “A noi è capitata una cosa ancora più assurda. Ad un nostro inviato è stato doppiato, cambiato il labiale per sponsorizzare qualcosa di assurdo e abbiamo denunciato tutto”.
Alberto Matano furioso: la denuncia del conduttore
Il conduttore di Rai 1 non rivelando molto sulla faccenda, ha preferito invece denunciare l’accaduto per mettere in guardia il pubblico da casa sulle truffe che spopolano oggi su Internet, e che danno la possibilità a tanti furfanti di lucrare alle spalle di vip e della gente comune che si ritrovano a finire nella loro rete di raggiri: sono molti che cercano di sbarcare il lunario in modo illecito.
Anche Alberto Matano qualche tempo fa si è ritrovato coinvolto in prima persona in una vicenda incresciosa, infatti ha ammesso sempre in video di aver subito il furto della propria identità sui social: alcuni malintenzionati a sua insaputa si sono appropriati del suo nome per creare delle finte pagine con il nome del conduttore anche se non erano gestite da lui o dal suo staff, chiedendo addirittura soldi agli utenti.
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