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Alessandro Gassmann contro il Governo Meloni, il duro commento sul 25 Aprile: “Democrazia in sofferenza”

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Alessandro Gassmann con il suo commento acuminato contro Giorgia Meloni ha alimentato la bufera politica che ha innescato Lucia Annunziata, nel corso dell’ultima puntata di Mezz’ora in più in onda la domenica pomeriggio su Rai 3.

La giornalista accennando ad una data importante per il nostro Paese, il 25 Aprile, ha detto che sarà diverso per via del governo Meloni, messo sotto accusa per aver imposto il divieto alla libera circolazione dei migranti. Le affermazioni della giornalista hanno dato uno scossone al centrodestra che ha aperto la strada al dibattito nel quale si sono inserite anche voci non politiche.

Infatti l’attore Alessandro Gassmann ha avuto parole severe nei confronti della premier, prestando il fianco alla reazione infiammata scatenata da Lucia Annunziata. La maggioranza infatti ha protestato contro la trasmissione Mezz’ora in più chiedendo l’intervento in commissione Rai, in quanto le parole della giornalista sono state tacciate di faziosità oltre ad essere condannate in quanto offensive, parlando di a “violazione del pluralismo” da parte della tv pubblica.

Alessandro Gassmann attacca Giorgia Meloni sul 25 Aprile

Alessandro Gassmann attacca Meloni

Alessandro Gassmann riferendosi all’esecutivo di Giorgia Meloni ha sentenziato che la situazione contingente è quella di una democrazia in sofferenza. “Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani. Liberato il paese dal regime sanguinario fascista, abbiamo conquistato la libertà e la democrazia. Quella democrazia che oggi è in sofferenza per l’arretramento dei diritti di minoranze di ogni tipo, ma che garantisce anche a chi vuole ridurle, di dirlo liberamente” – questo il commento dell’attore raccolto da Adnkronos.

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Come reazione si è fatta sentire la protesta del capogruppo meloniano in Vigilanza, Francesco Filini che ha sentenziato: “È stata scritta un’altra pessima pagina di giornalismo in Rai. Arrivare a parlare di un 25 Aprile di diritti negati perché il governo italiano avrebbe ‘tagliato corto il diritto all’immigrazione’ non è solo sintomo di faziosità, ma addirittura di scarsa conoscenza delle norme. In nessuna parte del mondo esiste il diritto ad immigrare in maniera indiscriminata e senza controllo”.

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