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Lidl: il 90% dei petti di pollo è affetto da ‘white striping’. Cosa significano quelle strane striature

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Una recente indagine de Il Fatto Quotidiano ha messo in luce una realtà preoccupante che riguarda i petti di pollo venduti nei supermercati Lidl. Il 90% di questi prodotti presenta segni di “white striping”, ovvero delle striature bianche che non sono altro che un campanello d’allarme sulla qualità del prodotto e sul benessere degli animali da cui proviene.

Attenzione agli acquisti: le strane striature sui petti di pollo Lidl

Da dicembre 2023 a gennaio 2024, gli investigatori hanno esaminato più di 600 petti di pollo Lidl in 11 città italiane, scoprendo che quasi tutti soffrivano di questa condizione. Il “white striping” non solo indica una vita di sofferenza per i polli, cresciuti rapidamente a scapito della loro salute, ma implica anche una carne di qualità inferiore per chi la consuma.

Queste striature bianche, visibili sui petti di pollo e talvolta anche sui filetti e sui muscoli della coscia, sono il risultato di un accumulo di grasso al posto delle fibre muscolari, a causa di una mancata fornitura di ossigeno e nutrienti. Questo fenomeno non solo riduce il valore nutrizionale della carne, diminuendo le proteine e aumentando i grassi fino al 224%, ma va anche contro l’idea comune che il petto di pollo sia un’opzione salutare.

Perché il 90% dei petti di pollo Lidl presenta ‘White Striping’?

Le confezioni dei prodotti analizzati da Il Fatto Quotidiano vantano certificazioni e standard qualitativi elevati, come l’uso di luce naturale o l’arricchimento ambientale per gli animali. Tuttavia, la prevalenza del “white striping” racconta una storia diversa, evidenziando una discrepanza tra le promesse e la realtà.

Allarme al supermercato: il 90% dei petti di pollo Lidl nasconde un segreto inquietante: ecco cos'è il ‘white striping’

La situazione solleva seri interrogativi sul benessere animale e sulla trasparenza dei processi produttivi. L’indagine fa parte di una campagna più ampia, condotta insieme ad altre organizzazioni europee, per spingere Lidl a migliorare le condizioni di vita dei polli nelle sue filiere. Nonostante i tentativi di dialogo, la catena di supermercati non ha ancora risposto in modo concreto alle richieste avanzate.

Il report critica la posizione di Lidl, che, pur affermando di lasciare ai consumatori la libertà di scelta, offre prodotti di qualità scadente che riflettono la sofferenza degli animali coinvolti. L’impegno di altri grandi nomi del settore dimostra che è possibile fare di più per garantire standard etici più elevati.

Firma la petizione anche tu per chiedere a Lidl di firmare lo European Chicken Commitment”, conclude l’articolo, invitando i lettori a unirsi alla causa per un cambiamento positivo. Questa ricerca sottolinea l’importanza di fare scelte consapevoli come consumatori, sostenendo pratiche che rispettino la vita e la dignità degli animali.

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