Durante l’udienza preliminare del Gip è stato chiamato a testimoniare Claudio Sterpin, l’amico intimo di Liliana Resinovich, scomparsa nel nulla, il cui corpo è stato ritrovato privo di vita il 5 gennaio 2022 nell’area boschiva dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. L’uomo già prima dell’udienza preliminare in Tribunale ha confessato di aver avuto una relazione con Liliana Resinovich asserendo inoltre che secondo il suo parere la donna non si si sarebbe tolta la vita: “Il suicidio non è nemmeno una verità di plastica e poi, con quelle modalità…”.
Sebbene la procura abbia sin da subito seguito la pista del suicidio, i familiari della vittima si sono detti scettici verso tale ipotesi e così hanno deciso di presentare l’opposizione all’archiviazione del caso sulla base di errori tecnici e di metodo che sarebbero emersi durante le indagini.
Caso Liliana Resinovich, la confessione dell’amante Claudio Sterpin
Claudio Sterpin ha spostato l’attenzione quando ancora le indagini erano nel vivo sul fatto che andasse scoperto dove è stata Liliana per venti giorni, infatti secondo l’uomo Liliana sarebbe morta il 14 dicembre e poi qualcuno avrebbe inscenato il suicidio: “Non può essere stata fatta da una sola persona. Poi il chi e il perché è un punto enorme di domanda”.
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Parlando della relazione clandestina tra i due, Liliana Resinovich, era sposata con Sebastiano Visintin, l’ex amante ha svelato dove i due si incontravano dopo aver allacciato la loro relazione. Ai microfoni della trasmissione Ore 14 su Rai2, l’uomo ha ammesso che si incontravano in una cantina oppure in una soffitta di alcuni amici di cui la donna aveva le chiavi, i quali erano a conoscenza del fatto che fossero amanti. Sterpin e la Resinovich avevano anche un loro codice per comunicare senza il rischio di essere scoperti dal marito di lei.
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