Chiara Ferragni ha dato inizio, su Instagram, ad una vera e propria battaglia virtuale contro la possibilità, negata grazie a Fratelli d’Italia, di abortire nelle Marche. La celebre influencer ha manifestato la sua preoccupazione per l’ipotesi in cui la Destra dovesse vincere le elezioni. In pratica, la scelta del partito di Giorgia Meloni rischierebbe di essere estesa a livello nazionale.
La Ferragni si é espressa senza mezzi termini, accusando Fratelli d’Italia di un preoccupante passo indietro rispetto a diritti che sembravano ormai consolidati. Va considerato anche che proprio la Regione Marche ha negato il patrocinio al Gay Pride. Dunque, unendo tali tasselli, ci sarebbe da preoccuparsi, come ha affermato Chiara Ferragni, in una story su Instagram.
Inoltre, nel 2021, la medesima Regione ha dissentito in merito alla somministrazione della pillola Ru486, negandola sia presso gli ospedali che nei consultori, a riprova di una chiara linea di tendenza, palesemente in contrasto con l’aborto. Basti pensare che, prima dello sfogo di Chiara Ferragni, ne sono successe di cose eclatanti, in quanto il 71% dei medici si é dichiarato obiettore di coscienza. Vediamo cos’ha detto la Ferragni in merito a tale inversione di tendenza.
Chiara Ferragni sbotta sui social: ”Bisogna far sì che queste cose non accadano…”
Chiara Ferragni ha detto la sua sull’aborto negato, senza girarci intorno, affermando: ”Ora é il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”. L’imprenditrice digitale si é rivolta, poi, direttamente al partito di Giorgia Meloni, dicendo: ”Fratelli d’Italia ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche, che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la Destra vince le elezioni”.
Va anche ricordato quanto affermato da Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia, in prima fila nelle politiche antiabortive, ossia: ”La donna deve accudire, il padre dà le regole”. insomma, come sottolineato da Chiara Ferragni, si rischierebbe di fare un pericoloso passo indietro. Ciò potrebbe accadere non solo in tema di aborto.
Non a caso, anche per quanto concerne il suicidio assistito, come si legge su Vice Italia, si profilano non poche lotte. Risulta infatti che ben tre pazienti, tra cui ”Mario”, aiutato dall’associazione Luca Coscioni, abbiano dovuto lottare contro il Comitato Etico Regionale per poter avere accesso alla somministrazione del farmaco. In definitiva, sembra proprio, come ha evidenziato Chiara Ferragni, di essere nel corso di una partita in cui é ancora tutto da giocare, per arrivare ad un risultato imprevedibile e per nulla scontato.
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