In un momento in cui la figura dell’influencer è sempre più al centro dell’attenzione mediatica, Chiara Ferragni si trova ad affrontare una nuova sfida con la Procura di Prato.
Chiara Ferragni ancora nei guai: è ipotesi di truffa aggravata
La Procura di Prato ha deciso di aprire un fascicolo, denominato modello 45, che non prevede al momento ipotesi di reato né individua indagati. Questo passo è stato reso necessario in seguito a un reclamo presentato dall’associazione dei consumatori Codacons.
L’inchiesta, avviata dalla Procuratrice Laura Canovai, segue l’onda lunga delle polemiche legate alla sponsorizzazione di un prodotto natalizio, il pandoro Balocco, da parte di Ferragni. Secondo quanto riportato dai giornali Il Tirreno e La Nazione, la vicenda è stata presa in carico dalla giustizia su sollecitazione del Codacons, che ha inviato un esposto alle autorità in varie città italiane.
Il nodo della questione si aggira attorno alle accuse mosse dall’associazione dei consumatori, che ipotizzano un reato di truffa aggravata. La sponsorizzazione del pandoro da parte dell’influencer avrebbe dovuto beneficiare l’ospedale Regina Margherita di Torino, supportando in particolare la ricerca contro l’osteosarcoma e il sarcoma di Ewing, attraverso l’acquisto di nuovo equipaggiamento medico.
L’opinione del Codacons
Il Codacons chiede alle autorità di valutare la situazione per “valutare gli estremi per l’apertura di indagini sul territorio tese ad accertare la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori”, facendo riferimento all’articolo 640 del Codice penale.
Oltre a ciò, l’associazione ha avanzato la richiesta di sequestrare i conti delle società legate a Chiara Ferragni, come misura cautelativa per proteggere i diritti dei consumatori che hanno acquistato il prodotto in questione.
Nel frattempo, il team di Ferragni non è rimasto inattivo. Il Corriere della Sera ha rivelato che l’influencer ha organizzato una task force legale per affrontare la tempesta mediatica. Tra gli esperti coinvolti ci sono lo studio Gianni e Origoni, che si occupa delle questioni legali, e l’avvocato Marcello Bana, specializzato in diritto penale.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’immagine pubblica, Ferragni ha deciso di affidarsi all’agenzia di comunicazione e web reputation Community, diretta da Auro Palomba, con l’obiettivo di ristabilire la sua credibilità danneggiata dalla controversia.