Nel corso di una lunga intervista ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris esprime un parere fermo sul Coronavirus e sul suo epicentro. Infatti ha sostenuto che:
“Se il Coronavirus fosse esploso qui avrebbero dato fuoco ai terroni”.
Per il parere critico del sindaco di Napoli, se la pandemia in Italia avesse avuto come epicentro il capoluogo campano avrebbe scatenato una reazione diversa.
Nel corso del suo intervento, il primo cittadino partenopeo mette in evidenza le differenze di tipo nazionale sul tema Coronavirus, Luigi De Magistris ha detto:
“Ho fatto un ragionamento più ampio e la mia posizione è contro ogni forma di discriminazione. Però bisogna ragionare.
Visti i contagi che sono ancora forti in Lombardia mi sarei aspettato, dopo 4 mesi, che il sistema sanitario regionale garantisse i tamponi a tutti”.
Ma il punto centrale dell’intervista, si snoda attorno al commento fatto da De Magistris in merito al focolaio d’esordio del Coronavirus in Italia.
A tal proposito il sindaco ribadisce che se l’epidemia avesse avuto origine al sud, il governo precedente “avrebbe costruito un muro, schierato l’esercito e fatto fuoco ai terroni”.
De Magistris: il Coronavirus a Napoli
Tra gli altri temi toccati durante l’intervista si è dibattuto della situazione economica della sua città. Il sindaco partenopeo ha fatto un appello al governo per la perdita di 270 milioni di euro in questo 2020.
Ai tempi del Coronavirus, Luigi De Magistris sottolinea che non bastano i 12 milioni previsti dal decreto ed il saldo finale a fine estate di 50 milioni. Perché la città di Napoli si trova a pagare gli interessi per debiti mai contratti.
Luigi De Magistris si aspetta da Conte fatti concreti e più rapidi, senza attendere i tempi dell’Europa.
Infatti lamenta da parte del governo troppa lentezza che impedisce di assolvere i bisogni necessari.
In questo periodo di emergenza per il Coronavirus, De Magistris si è detto preoccupato per i sevizi che non si potranno garantire a breve quali: i rifiuti, il trasporto pubblico, l’assistenza alle persone fragili.
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