Una forma di discriminazione ancora oggi molto marcata tra uomini e donne riguarda l’essere single: su uno scapolo non pesano interrogativi e critiche relativi al suo celibato, mentre su donna di 40 anni single gravano pregiudizi ed ammonimenti.
Nella società contemporanea, una donna single è spesso oggetto delle preoccupazioni di chi le sta vicino, che desidera vederla trovare l’amore e, perché no, partorire. Più passa il tempo, più insistenti diventano le domande sul perché sia single, invece è raro che agli uomini single venga chiesto perché non ricerca l’amore, anzi può vantarsi della nomea di Don Giovanni. Eppure le cose sembrano che stiano cambiando nell’immaginario collettivo, come segnalato dagli esperti che hanno iniziato a valorizzare la figura di una donna che rimane single e senza figli.
I pareri degli esperti sulla decisione di rimanere single
Paul Dolan, professore di scienze comportamentali presso la London School of Economics, ha esaminato la questione della felicità scardinando le concezioni tradizionali di realizzazione femminili (coppia-matrimonio-figlio). L’esperto ha spiegato che le donne sposate dicono di essere felici solo quando i loro mariti sono nelle vicinanze, per ribadire che questa istituzione avvantaggia solo gli uomini poiché li calma.
Su questo punto il professor Dolan ha detto: “Gli uomini sposati sono più felici in un matrimonio perché dà loro sicurezza, denaro e una migliore longevità. Al contrario, le loro partner muoiono prima dei single del loro genere. Quando si invecchia sono più inclini a soffrire di disturbi mentali rispetto a quest’ultima popolazione”
Secondo la sua conclusione una donna matura che rimane single non ha fatto una “cattiva scelta di vita”. Lo specialista del comportamento è piuttosto categorico: “Vedi una donna single di 40 anni senza figli. Dici a te stesso: è un peccato, vero? Forse un giorno incontrerà l’uomo perfetto e questo cambierà. No, forse incontrerà l’uomo sbagliato e questo cambierà. Forse incontrerà un ragazzo che la renderà meno felice ed in salute e morirà prima”.
Ci sono molte ragioni per cui le donne senza marito e senza figli sono più felici di altre. Quindi il messaggio secondo cui bisogna sposarsi e mettere al mondo un bambino per essere felici è quasi tossico, perché porta ad avere fretta nel trovare l’anima gemella. Secondo questa concezione la realizzazione può essere raggiunta solo quando si incontra la persona giusta ed una donna si sposa. Essere single non esclude la possibilità di avere un figlio, ci sono diversi modi per concepire da sole, anche in età avanzata, o si può ricorrere all’adozione per realizzare questa aspirazione.
Ma essere madre non è la consacrazione della vita di una donna, molte donne trovano la loro felicità dando priorità alla carriera oppure alla loro libertà. Gli esperti sottolineano che le donne che non sono interessate a trovare la persona giusta non sono destinate ad una vita scandita dallo sconforto ma possono aprirsi a: stimoli intellettuali, viaggi, incontri. Quindi una donna single oggi può avere un destino entusiasmante, anche se ancora oggi una donna matura single viene disapprovata.
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Intervistata da Psychologie, la psicoanalista Marie-Hélène Brousse si è soffermata sul ruolo di una donna che assume una doppia posizione: quella di oggetto di scambio e quella di soggetto, che le attribuisce un ruolo nella fondazione della famiglia. Nonostante anni di lotta per raggiungere l’emancipazione da una società dominata dagli uomini, c’è ancora tra le donne la volontà di vivere alle loro condizioni senza essere giudicate o disapprovate. Ancora oggi risulta difficile distaccarsi da una visione inconsciamente patriarcale, anche se in teoria si vorrebbe il contrario.
La psicoanalista Anasthasia Blanche ha precisato che le donne si trovano a negare le loro ambizioni perché raramente si liberano da diverse paure: quella di non essere all’altezza o si sentono in colpa di non essere presenti per il partner ed i figli. Molte imposizioni pesano sulle donne e questo si basa sul dover trovare l’equilibrio tra vita professionale, coniugale e genitoriale, un’ingiunzione che pesa meno sugli uomini.
La responsabilità di pensare a tutto è dannosa per la salute psicologica. Questo carico mentale è particolarmente pesante per le persone single a cui viene costantemente ricordato il loro “fallimento” con accuse di colpevolezza. Il celibato è ancora visto come qualcosa a cui rimediare e se unito al senso di colpa sottostante può portare all’isolamento.
Il lato positivo di essere una donna di 40 anni single
“La tirannia del super-io”, così la psichiatra Fatma Bouvet de la Maisonneuve, indica ciò che porta le giovani e le più mature a seguire il diktat di sposarsi e di avere diversi figli: “Molte esprimono una mancanza di fiducia in se stesse che contrasta con le responsabilità che sono in grado di assumersi…sperimentano una vera tirannia del Super-io, alzano l’asticella molto in alto e hanno un forte senso del dovere che le spinge ad essere dei bravi soldatini, a discapito delle proprie necessità”.
Il dominio maschile non è l’unico parametro che porta le donne a vivere la pressione da parte di chi si aspetta da loro che siano madri, mogli e lavoratrici. Alla grande mole di responsabilità che incombe su una donna, si dovrebbe rispondere dicendo “basta”: questo è ciò che consiglia Fatma Bouvet de la Maisonneuve.
Per la psicoanalista Anasthasia Blanche, il modo migliore per farlo è trovare fonti di ispirazione ma anche donne a cui non voler assomigliare. La specialista consiglia di valutare il proprio rapporto con la madre per superare tutto ciò che ostacola una donna nella vita.
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Secondo Fatma Bouvet de la Maisonneuve, le donne possono avere tutto ad una condizione: “Le donne possono trovare una via d’uscita solo provando a pensare a ciò che costituisce una vita di successo secondo i propri desideri”. La psicoanalista esorta tutte a concentrarsi sulle reali priorità senza sentirsi in colpa, evitando di ridurre l’essere donna alla maternità, che non deve essere vissuta come un handicap nel perseguire la propria carriera.
Fatma Bouvet de la Maisonneuve invita le donne single ad avere il coraggio di essere se stesse anche egoisticamente, per aspirare al benessere a qualsiasi età. Secondo Fatma Bouvet de la Maisonneuve permettersi di essere se stesse è un viaggio che si basa su gentilezza, pazienza ed ottimismo, e ciò è possibile a 40 anni perché si ha più fiducia nelle scelte grazie alla maturità che deriva dall’esperienza.