Dopo il funerale di Giulia Cecchettin, la sua famiglia ha iniziato a rispondere agli attacchi e minacce online. Tra le numerose denunce, emerge il nome di Stefano Valdegamberi, ex membro della lista di Zaia, per aver collegato la sorella della vittima a presunti simboli satanici basandosi su una maglietta e su immagini postate da Elena Cecchettin sui social, interpretandoli erroneamente come esaltazione del satanismo anziché riconoscere lo stile gotico o marchi come Thrasher.
Elena Cecchettin, dopo il funerale di Giulia decide di querelare Valdegamberi per le accuse di satanismo
Valdegamberi, consigliere regionale, si difende dalle accuse di diffamazione, sostenendo di non aver definito Elena satanista, ma di aver criticato l’uso di simboli blasfemi e satanici percepiti nei suoi post social. Adesso, oltre agli attacchi di natura politica, dovrà affrontare le accuse in tribunale, essendo tra i denunciati dalla famiglia Cecchettin.
Mentre il dolore si univa alla protesta contro i femminicidi, i Cecchettin hanno cercato di promuovere un cambiamento culturale per ridurre la violenza di genere. Gino ed Elena, padre e sorella di Giulia, sono diventati bersaglio di attacchi, in particolare online. Uno di questi, da parte di Valdegamberi, non considerato personale dall’autore, era diretto a Elena Cecchettin. In televisione, Elena aveva collegato le radici del femminicidio a una cultura patriarcale e alla cultura dello stupro. Valdegamberi ha espresso disaccordo su Facebook, focalizzandosi su simboli satanici su una felpa indossata da Elena e insinuando che il suo comportamento sembrasse predefinito e precostituito.
Le parole del consigliere contro la sorella di Giulia
Stefano Valdegamberi ha scelto di affrontare apertamente l’accusa. L’ex consigliere, precedentemente critico nei confronti della sorella della vittima di un caso di femminicidio, sostiene:
Valdegamberi considera il profilo di Elena Cecchettin pieno di simboli di anti-fratellanza o satanici, che si mostrano anche in altri contesti. L’ex consigliere riceve molte critiche per i suoi commenti sulla sorella di Giulia, sostenendo che il suo stile gotico sia semplicemente un’espressione artistica, che Elena manifesta sia nella scelta di abiti che nell’arte, come i suoi disegni e oggetti, che riflettono il bianco e nero della realtà.
Valdegamberi parla di libertà di espressione, difendendo la propria posizione dopo essere stato oggetto di attacchi pubblici. L’ex consigliere differenzia l’opinione dall’insulto e richiede il termine degli attacchi contro chi propone punti di vista alternativi.
Lui crede che non sia corretto che un uomo debba scusarsi per la sua posizione. “È un dovere civico, specialmente per un politico, mantenere una posizione critica, sempre nel rispetto della libertà altrui, riconoscendo che le critiche al patriarcato hanno origini nei circoli femministi di alcune università” ribatte Valdegamberi.
“Non ho mai detto che lei è una satanista, ma solo che non accetto come modello i messaggi con simboli blasfemi e satanici che offendono molte persone.”
Valdegamberi si difende e si scaglia contro il patriarcato
La solidarietà è stata espressa anche da Forza Nuova nei confronti di Valdegamberi. Secondo loro, la società patriarcale attuale non è negativa se permette a una donna di denunciare Valdegamberi semplicemente perché, come uomo e politico, ha espresso una opinione legittima su un tema che riguarda gli uomini. Lui continua e sostiene che il patriarcato non esiste:
“Basta al pensiero ideologico unico, imposto con forza a reti unificate. Basta alle minacce e agli attacchi a chi esprime opinioni diverse. Non è seminando diffidenza, sospetto, odio tra uomo e donna che risolviamo i problemi. È la mancanza di valori trasmessi dalla società e dai genitori ai figli il problema. Ci rendiamo conto quali sono i modelli sociali? Edonismo e utilitarismo ovunque. Altro che patriarcato! Basta alle strumentalizzazioni del dolore per inculcare ideologie a partire dalle scuole!“