Eleonora Giorgi, icona del cinema italiano, sta affrontando uno dei momenti più difficili della sua vita con una forza e una lucidità straordinarie. Da quattordici mesi combatte contro un tumore al pancreas, una malattia devastante che ha deciso di non nascondere, ma di condividere apertamente con il pubblico.
Le sue parole, affidate a un’intervista al Corriere della Sera, colpiscono per la loro crudezza, senza alcun filtro o retorica. “Mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile”, confessa l’attrice, raccontando la sua quotidianità segnata dal dolore, dalla terapia e dalla consapevolezza della malattia.
Un calvario iniziato quattordici mesi fa
La scoperta del tumore al pancreas è stata un colpo durissimo. Inizialmente, Eleonora non voleva curarsi, rifiutando qualsiasi forma di accanimento terapeutico. “Ho detto ai miei figli che non volevo accanimenti terapeutici: Paolo mi ha fissato sconvolto”, ricorda. Ma è stato proprio l’amore della sua famiglia a darle la forza di andare avanti.
La prima chemio è stata devastante: “Dopo la prima chemio ho passato una notte abbracciata al water”, racconta con dolorosa sincerità. Ora, la sua vita è scandita dalla terapia del dolore, con l’uso di morfina e cortisone per alleviare la sofferenza.
La sua nuova quotidianità: un corpo provato, ma un’anima ancora forte
Oggi, Eleonora Giorgi affronta ogni giorno con grande dignità, pur consapevole delle limitazioni che la malattia le impone. “Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi”, confessa. Ha un’ampolla al collo, l’ossigeno sempre con sé, il corpo gonfio a causa delle terapie, ma cerca comunque di prendersi cura del suo aspetto.
“Ogni giorno metto il fard e il cappellino, ho anche una spazzola per i capelli, anche se sono di un centimetro. Cerco di rispettarmi”, racconta con un sorriso malinconico. Anche nei momenti più duri, mantiene la sua eleganza e il suo spirito combattivo, tanto che le infermiere la elogiano per il suo stile anche in pigiama.
L’amore della famiglia e la forza dei ricordi
A darle conforto ci sono sempre i suoi figli, Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, e il suo adorato nipotino Gabriele, che a San Valentino è andato a trovarla con la mamma, Clizia Incorvaia. Per lui, la nonna non è in ospedale, ma “in un albergo”, una dolce bugia per proteggere la sua innocenza. “Abbiamo liberato in aria dei palloni rossi”, racconta con tenerezza.
Le notti, però, sono il momento più difficile. Quando il silenzio avvolge tutto, la mente vaga tra i ricordi e le paure. “Nel silenzio mi sento su un’altalena, sospesa. Non sono spaventata: ho avuto molta più paura di vivere”, confida con una consapevolezza disarmante.
Una speranza ancora viva: il sogno di un miracolo
Nonostante tutto, Eleonora Giorgi non smette di sperare. Crede ancora nei miracoli e non esclude che possa accadere qualcosa di straordinario. “Sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo. Ma in fondo sono così matta che spero ancora in un miracolo”.
Se dovesse succedere, scherza, correrà dal Papa a chiedere spiegazioni. È il suo modo di affrontare la malattia: con lucidità, coraggio e quel tocco di ironia che l’ha sempre contraddistinta.
Eleonora sa che il suo viaggio potrebbe concludersi presto, ma non ha paura. “La mia anima è pronta per essere portata via con il vento”, dice con una serenità che lascia senza parole. Il suo pensiero va ai suoi figli, ai grandi amori della sua vita, alle esperienze vissute con intensità e passione.
Il suo racconto non è solo una testimonianza di dolore, ma un messaggio di coraggio e dignità. Ogni giorno per lei è un dono, ogni istante è prezioso. E forse, proprio in questa consapevolezza, si nasconde il vero miracolo.