Emilio Fede intervenuto a Non è l’Arena di Massimo Giletti ha parlato delle sue beghe giudiziarie che sono ormai diventate il calvario degli ultimi anni. L’ex direttore del TG4, che oggi ha 91 anni, al programma condotto da Massimo Giletti su La7 ha confermato qual è la sua posizione visto che si è ritrovato tra tgli imputati al processo Ruby ter che si sono visti assolvere in primo grado, dopo la condanna a 4 anni e 7 mesi, con l’accusa di induzione alla prostituzione.
Emilio Fede ha raccontato ai microfoni della trasmissione Non è l’Arena il suo stato d’animo non negando di sentirsi amareggiato: “Ho fatto i domiciliari ma ho perso tutto: lavoro, mia moglie, libertà. È stato un calvario. Era scritto che io dovessi avviarmi alla conclusione della vita portandomi appresso un’accusa, quella di induzione della prostituzione, senza aver mai avuto rapporti con Ruby. Con lei non ho mai avuto contatti, di nessun genere”.
Il dramma di Emilio Fede
Nel suo lungo sfogo, l’ex direttore ha rincarato la dose per affermare: “Penso che mi farà effetto leggere il suo libro: non l’ho mai frequentata, ho ricordato di averle dato un passaggio perché era invitata ad Arcore la sera, come spesso succedeva. Hanno caricato di suggestione il bunga bunga, ma che cos’è? Io vi giuro, messo in ginocchio, che non ho mai fatto nulla e non ho mai assistito a cose strane”.
Nell’evocare nel corso dell’intervista il momento più brutto, Emilio Fede ha dichiarato: “Si giocava un’importante partita di calcio a Milano: esco e trovo due funzionari dell’azienda che mi dicono di andare a casa perché licenziato. Berlusconi mi chiama, mi dice di stare tranquillo e che avrebbe risolto tutto lui. Come mi sento adesso? Derubato, ma soprattutto derubato di mia moglie”. La scomparsa di sua moglie Diana De Feo, venuta a mancare il 23 giugno del 2021, ha reso lo sconto della pena ai domiciliari ancora più drammatico.
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