Le recenti dichiarazioni di Andrea Giambruno, compagno della premier Meloni, sullo stupro di Palermo ha scatenato anche la reazione di Enrico Mentana, oltre ad un’ondata di indignazione sui social, che ha coinvolto nel dibattito diversi volti noti. Il giornalista e direttore del telegiornale in onda su La7 non ha esitato ad esprimere il suo disappunto attraverso un commento sarcastico sul suo profilo Facebook ammonendo duramente tra le righe il collega.
Mentana ha infattu criticato l’approccio di Giambruno al problema, paragonando il suo ragionamento ad una serie di esempi assurdi: “Se esci di casa non puoi poi lamentarti che son venuti i ladri. Se vai allo stadio a fare il tifo non puoi sorprenderti perché dei violenti ti menano. Se esci col portafogli per fare la spesa e te lo rubano, beh te la sei cercata”. Enrico Mentana incalzante ha poi aggiunto: “Se sei donna e vai in giro la sera in minigonna o senza reggiseno, se sei ancora fuori dopo mezzanotte, o se ti bevi un bicchiere di troppo, poi non stupirti se ti violentano”.
Enrico Mentana contro Andrea Giambruno, che si difende dagli attacchi
Andrea Giambruno, nel tentativo di chiarire la sua posizione, ha invitato tutti a guardare l’intera puntata di Diario del giorno per interpretare correttamente le sue parole, ha sottolineato che non aveva giustificato l’atto di violenza, definendolo ‘abominevole’ e gli autori ‘bestie’. Le parole del compagno della Meloni hanno sollevato un importante dibattito sulla colpevolizzazione delle vittime e sulla responsabilità di tutti nel prevenire gli atti di violenza. È fondamentale affrontare questi temi con sensibilità e consapevolezza, evitando di incolpare le vittime e concentrando invece gli sforzi sulla prevenzione e l’educazione.
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Le parole di Mentana hanno comunque riassunto il punto di vista critico nei confronti di Giambruno che con la sua affermazione avventata e poco delicata ha finito per colpevolizzazione la vittima dello stupro, e sebbene in un secondo momento abbia specificato le sue parole non ha messo a tacere le critiche.
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