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Enzo Paolo Turchi si confessa: “È dura accettare ciò che mi è successo, mi vergogno”

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Dopo una giornata serena e spensierata nella casa del Grande Fratello, Enzo Paolo Turchi ha vissuto un momento di vulnerabilità e commozione. Il noto coreografo, icona della danza italiana, ha avuto un crollo emotivo durante una chiacchierata serale con le coinquiline Shaila Gatta e Amanda Lecciso. Mentre condivideva i suoi pensieri, le lacrime hanno preso il sopravvento, rivelando il profondo dolore che nascondeva dentro di sé.

Enzo Paolo e il dolore del passato: “È dura, mi vergogno”

Il momento di sfogo è iniziato con il coreografo che ha espresso la mancanza della sua amata moglie, Carmen Russo: “Amore mio Carmen Russo, mi manchi, lo sai. Mi manca nella vita, lei mi ha fatto così tanto, mi ha aiutato. La mia Carmen Russo”. Tuttavia, ciò che è seguito ha rivelato qualcosa di ancora più profondo e personale. Enzo Paolo ha ammesso di essere alle prese con episodi dolorosi del suo passato, eventi che per anni ha cercato di seppellire, ma che ora stanno riemergendo.

“Ragazze, è dura. È dura accettare quello che mi è successo, vergognarmi. Pure questo è doloroso. Perché mi chiedo perché, come mai. Io cerco di non danneggiare mai gli altri, non far male e invece poi…”. Ha poi aggiunto: “Io pensavo di averlo dimenticato e invece no. Sto aprendo questa porta che era chiusa con mille lucchetti dentro di me. Bisogna liberarsi di quello che nascondiamo dentro. A Maria voglio dare l’affetto che non ho avuto io, voglio darle tutto, ma non in senso materiale. A casa mi mostro per quello che sono, Maria sa tutto, anche le mie fragilità”.

Enzo Paolo ha voluto sottolineare l’importanza di mostrarsi vulnerabili, un messaggio rivolto soprattutto agli uomini: “Sono d’accordo con voi, che anche gli uomini devono piangere ed essere fragili nei momenti in cui si sentono così”.

Un’infanzia segnata dal dolore

Il passato di Enzo Paolo Turchi è caratterizzato da grandi sofferenze e difficoltà. In una recente intervista a Il Messaggero, il coreografo aveva già parlato del suo vissuto, rivelando dettagli struggenti sulla sua infanzia.

“Io ho avuto un’infanzia molto difficile e durissima. Da bambino ho fatto la fame, sono cresciuto nelle strade dei Quartieri Spagnoli. Quando avevo 4 anni mio padre ci abbandonò – a me e mia sorella Lidia – e mia madre, che già aveva visto morire due figlie, uccise da un carro armato, perse la testa. Spariva per giorni. Così mi ritrovai a dormire dove capitava e a fare le pulizie in una bisca per mangiare almeno un panino”.

Nonostante le avversità, la danza è stata il suo salvagente. “Mia madre, nei rari momenti di lucidità, riuscì a iscrivere me e mia sorella alla scuola di danza del San Carlo. All’inizio la danza non mi piaceva: troppa disciplina. Poi mi appassionai e a 16 anni e mezzo mi diplomai. Senza quella scuola chissà che fine avrei fatto”.

Enzo Paolo Turchi ha dimostrato che anche le vite più difficili possono trovare una via di riscatto, ma il dolore non si dimentica facilmente. Un esempio di forza, fragilità e umanità, capace di toccare il cuore di chi lo ascolta.

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