La showgirl torna a far parlare di sé con un appello che divide l’opinione pubblica
Heather Parisi torna a scuotere l’opinione pubblica con un video che sta già facendo discutere. Pubblicato sui suoi profili social il 15 aprile, il messaggio è un invito aperto alla partecipazione a una raccolta firme per un referendum di iniziativa popolare volto ad abrogare gli obblighi vaccinali pediatrici e le relative sanzioni, sia economiche sia scolastiche.
“L’obbligo vaccinale pediatrico è l’ennesimo sopruso di uno Stato che vuole trattarci come ignoranti, incapaci di decidere della salute dei nostri figli”, afferma la showgirl da Hong Kong, dove vive da anni con il marito e i figli. Un attacco diretto al sistema sanitario e mediatico italiano, che secondo Parisi spingerebbe le famiglie a vaccinare i propri figli senza possibilità di reale scelta.
La replica agli attacchi e il riferimento alla famiglia
Nel video, Heather Parisi chiarisce: “Essere contrari all’obbligo vaccinale non significa essere no vax o contro la scienza. Significa solo voler difendere la libertà di scelta”. Le sue parole, però, non sono state accolte positivamente da tutti. Sotto al post sono piovuti numerosi commenti critici, tra cui uno particolarmente duro: “Fai la nonna, non la propaganda”.
La risposta della Parisi non si è fatta attendere: “Lascia perdere gli affari personali. Se un artista fa promozione (pagata) per i vaccini va bene, e se io lo faccio per la libertà di scelta (gratis) no?”. Un riferimento nemmeno troppo velato alle critiche ricevute anche in passato, soprattutto dopo la nascita del nipotino Enea, figlio della figlia Jacqueline Luna – da cui, si vocifera, è ormai da tempo distante.
Heather Parisi aveva già parlato del suo complicato rapporto con le figlie a Verissimo due anni fa, dicendo che le sarebbe piaciuto avere un pranzo insieme, ma che non c’è stato alcun segno di riavvicinamento. Nonostante la gravidanza e la recente maternità di Jacqueline, tra le due il gelo sembra persistere.
La polemica, intanto, continua a montare. E se da un lato c’è chi difende la libertà d’opinione, dall’altro cresce la preoccupazione per la diffusione di messaggi controversi su un tema così delicato.