La Fibromialgia: impariamo a conoscere e a riconoscere il dolore silenzioso e invisibile di cui si dovrebbe parlare di più
La fibromialgia è un dolore silenzioso, un nemico invisibile. Una malattia non riconosciuta dalla società sino a pochi anni fa. Una battaglia nota a tutti coloro che ogni giorno si trovano ad affrontare la quotidianità con estrema fatica. Estrema sofferenza.
Di fibromialgia ne soffre, secondo gli ultimi rapporti pubblicati dagli Istituti di ricerca e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, un numero rilevante di persone. Il 90% di sesso femminile.
Non è una prerogativa delle donne, seppur in minima percentuale, ne soffrono anche gli uomini.
Come dichiarato anche da “ illustri” pazienti, tra i quali Lady Gaga, la fibromialgia non lascia segni, non produce una ferita visibile da tutti.
Un dolore invisibile
Quindi non facilmente riconoscibile, ma produce nelle persone che ne soffrono, un dolore silenzioso. Snervante. Una condizione che non consente loro di vivere in maniera normale.
Secondo il parere del reumatologo dell’Ospedale Sacco di Milano la fibromialgia è il “dolore del corpo e dell’anima” della società contemporanea le cui cause appaiono difficilmente inquadrabili.
Come capire quindi quando si è in presenza di questa patologia?
È, la fibromialgia, un insieme di sintomi fisici e psichici particolarmente debilitanti. Non compaiono nelle analisi di laboratorio, ma sono talmente invalidanti da non permettere una normale attività.
Sicuramente, dicono gli esperti, concorrono vari fattori, tra i quali stress e difficoltà a “ mollare la presa”.
La malattia di Atlante
Non a caso è definita anche “malattia di Atlante” (per i dolori alla nuca di alcune forme) dal nome del gigante ribelle a Giove, condannato a reggere il mondo sulle spalle.
Proprio quella condizione che pone sempre più donne nella società di oggi, al centro di impegni. Al centro di responsabilità, corse frenetiche. Una condizione identificata come la causa che porta alla comparsa della patologia.
E la sua valenza sociale ha portato recentemente l’Assessorato regionale della regione Emilia Romagna a stendere un protocollo nel quale la fibromialgia viene riconosciuta.
Non solo quindi una formale presa d’atto, ma questo passo prevede l’organizzazione di trattamenti e condivisioni sulle tecniche di contrasto alla malattia.
Ad oggi non esistono le pillole per combattere la fibromialgia. Nessun rimedio più o meno miracoloso.
Gli approcci consigliati per contrastare il dolore invisibile non sono molti. Vanno dagli interventi per ridurne gli effetti con farmaci condivisi, a terapie psicologiche e comportamentali.
È proprio sull’aspetto del dolore che si concentrano le attenzioni degli specialisti.
Nel circuito del dolore
Nella fibromialgia il circuito del dolore è come se fosse andato in tilt. Il cervello riconosce come dolorosi anche gli stimoli che in realtà non lo sono.
I consigli che sempre più risultano utili per contrastare la fibromialgia riguardano fondamentalmente lo stile di vita.
Quindi l’alimentazione, con attenzione al glutine ed agli zuccheri in generale, l’attività fisica, il sonno, e, soprattutto l’atteggiamento verso la vita.
Per contrastare questo dolore improvviso e silenzioso occorre imparare ad amarsi di più e sorridere frequentemente.
A prendere la vita con maggiore leggerezza, diminuendo aspettative e stress conseguenti. Iniziando a delegare il peso di responsabilità che spesso appartengono ad altri.
A dar voce ai disagi interiori. Ad urlare il bisogno di rispetto e di considerazione.
Così, come improvvisamente arriva, altrettanto velocemente la fibromialgia può attenuarsi o addirittura scomparire. In silenzio.