Ficarra e Picone sono scesi in campo per fare satira politica sui social, paragonando Giorgia Meloni a Mussolini, senza menzionare il nome del duce, in un tweet che ha diviso il web: a chi ha apprezzato la provocazione mordace dei due comici palermitani, hanno fatto eco gli utenti che invece non hanno gradito l’ironia beffarda contro la politica romana. Anche il mondo dello spettacolo sta dimostrando grande interesse per le elezioni politiche del 25 settembre, con frequenti intromissioni che hanno avuto modo di lasciare il segno.
Tra i bersagli a cui sono stati rivolti il maggior numero di attacchi figura proprio il leader di Fratelli d’Italia che è stata presa di mira anche da Ficarra e Picone. Il duo comico ha firmato su Twitter un post con il quale hanno ironizzato in chiave satirica sulla politica romana, commentando: “Oggi tutti a criticare la Meloni. Ma un giorno la rimpiangeremo e diremo: ‘Ah, quando c’era lei!'”, al test i due comici palermitani hanno allegato una foto in bianco e nero della deputata, rendendo ancora più evidente l’allusione a Benito Mussolini, riprendendo un’espressione cara alle generazioni più anziane che hanno vissuto il fascismo.
Ficarra e Picone paragonano Giorgia Meloni a Mussolini
Un contenuto social firmato dal duo di attori e comici siciliani che è stato accolto non solo da una fitta pioggia di “mi piace”, ma anche da centinaia di condivisioni e commenti di apprezzamento, che hanno poi lasciato spazio ad altre citazioni di grandi comici ed a pareri mordaci sulla Meloni. Non sono poi mancati pareri di dissenso all’indirizzo del tweet di Ficarra e Picone: diversi internauti non hanno gradito il paragone tra Giorgia Meloni ed il duce.
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Su Twitter c’è stato anche spazio per dei commenti più pungenti, che hanno chiamato in causa le preferenze politiche dei due comici come nel caso del commento tagliente: “La marchetta al Pd l’avete fatta, ora potete chiedere il finanziamento pubblico per qualche altro film. Comunque se avete fatto carriera dovete ringraziare Mediaset di Berlusconi, ora giustamente da bravi comunisti arricchiti, sputate nel piatto dove avete mangiato”.
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