La scomparsa di Gianluca Vialli ha lasciato attonito non solo il mondo del calcio, ma tutta l’opinione pubblica che negli ultimi anni faceva il tifo per l’ex calciatore, impegnato da tempo contro un nemico ostico: nel 2017 ha scoperto infatti di essere malato. I tifosi di Sampdoria e Juventus in primis hanno commentato con strazio la notizia della sua morte avvenuta lo scorso 6 gennaio. Dopo che l’ex calciatore ha fatto sapere solo qualche settimana fa che aveva deciso di continuare la lotta contro il cancro in Inghilterra prendendosi una pausa dal suo impiego con la nazionale italiana
Per parlare della sua battaglia, Gianluca Vialli ha scritto il libro “Goals” dato alla stampa nel 2018 dove ha ripercorso le prime tappe della sua lotta contro un male aggressivo, che si è palesato all’improvviso, come sottolineato dalle sue parole: “Mentre facevo con la mia fisioterapista un certo esercizio per i glutei, ho sentito una fitta alla gamba, come se avessi un cane che mi mordeva il polpaccio. Nervo sciatico, mi hanno detto, niente di cui preoccuparsi.
Forse no, ma ho passato sei settimane senza quasi riuscire a dormire, ho perso peso e buon umore. C’è voluta una risonanza per scovare un’ernia appollaiata sopra al nervo, una cosa che per i dottori si poteva risolvere con un piccolo intervento, e allora avanti, facciamolo. Ma, dopo, i morsi non smettono. Così passo a una terapia in cui si inietta nella zona infiammata un gas che è una combinazione di ossigeno e ozono. E ancora niente”.
Gianluca Vialli, la sua battaglia contro il tumore
Nel suo libro l’ex attaccante ha fatto sapere di aver chiesto a Gianluigi Buffon, il nome di un ortopedico stimato per essere indirizzato a Milano, dove lo specialista esaminando la sua cartella clinica gli ha consigliato un’operazione immediata oppure di aspettare sei settimane.
“Scelgo l’operazione, mi lascio addormentare, e già il giorno dopo sono di nuovo a Londra, anche se in clinica mi avevano raccomandato almeno tre giorni di degenza. Mia moglie mi dice che sono matto. E io, per la prima volta in vita mia, mi sento così. Diverso. Svuotato, senza fiducia, piango senza motivo. Provo a camminare, ma è dannatamente difficile. Tanto difficile da sentirsi finiti. […] Una settimana dopo l’operazione alla schiena, sento i crampi allo stomaco, vomito, e da quel giorno smetto di mangiare, in preda alla nausea”.
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È poi arrivata l’amara scoperta dopo la risonanza magnetica: cancro al pancreas, per poi venire a sapere dopo una biopsia che il suo cancro non era benigno. Al termine di una dura e lunga battaglia combattuta con grande umanità, coraggio e dignità, Gianluca Vialli ha perso la vita.
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